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![]() Sergio Leone in salsa Coreana Il Buono, il Matto, il Cattivo Western orientale tra pistole e wuxianpian di Roberto Leggio All'uscita di Il Buono, il Brutto, il Cattivo (prima che diventasse un vero cult di genere), si parlò di western definitivo (non lo fu perché alla fine arrivarono Gli Spietati di Clint Eastwood). Sergio Leone all'epoca riscrisse i canoni del genere cardine americano e lo infarcì di novità all'europea. Il film, lo ricorderete, era un'esaltazione del nichilismo, dove ognuno dei tre “amigos” si faceva in quattro per recuperare un meraviglioso tesoro sepolto in un cimitero di guerra. Adesso dopo esattamente quaranta anni, il regista Kim Jee-Woo, rimescola alla maniera orientale e con tanti mezzi in più, la versione leoniana di quel film, che già dal titolo è un vero omaggio al suo capolavoro. L'ambientazione trasla dal west alla Manciuria degli anni '30, con un killer dandy assoldato per recuperare una mappa in mano ad un banchiere giapponese, un bounty-killer infallibile incaricato per la stessa missione dall'esercito indipendentista coreano e un ladruncolo, che la mappa l'ha materialmente in mano dopo un incredibile assalto ad un treno. Ognuno di loro pensa che essa possa condurre ad un favoloso tesoro della Dinastia Qing, perciò (tramite alleanze e tradimenti) ingaggiano una lotta senza quartiere pur di accaparrarsi l'inestimabile fortuna. Come di dovere si ritroveranno a risolvere la questione in un fatidico triello a pistolettate.
(Venerdì 18 Novembre 2011) |
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