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![]() Un Cuento Chino sbaraglia tutti L'Argentina vince al Festival di Roma Italiani a secco tra le polemiche di Roberto Leggio ![]() Roma – Neanche nel Festival “de noantri” il cinema italiano vince qualcosa. Sarà che forse per sembrare più internazionale si doveva per forza premiare uno straniero. Così alla fine di un festival stanco , sottotono e nato morto; ha vinto l'argentino “Un Cuento Chino” di Sebastiàn Borensztein; storia di un uomo la cui vita viene cambiata dall’incontro con un cinese sbarcato nel paese sudamericano. Un film godibile e intelligente che piaciuto proprio a tutti, critica e pubblico. Così con ben quattro film in concorso gli italiani restano alla finestra a guardare gli altri. Una scelta probabilmente politica e coraggiosa (che scatenerà polemiche a non finire), anche perché i nostri autori (e con loro i film) nelle altre competizioni internazionali non brillano certo di consensi. Perciò zero assoluto su tutta la linea. Roma Ladrona, griderà qualcuno e noi aggiungiamo poco generosa. In quanto in un festival “inerte”, ed in qualche modo inutile, un contentino a qualcuno potevano concederlo. Su due piedi ci viene in mente il simpatico e scombiccherato “La Kryptonite nella borsa” di Ivan Cotroneo, oppure con riserva “Un giorno questo dolore ti sarà utile” di Roberto Faenza. Due opere a se stanti ma parallelamente uguali, che raccontano entrambi un romanzo di formazione, infantile uno, adolescenziale l’altro, cha avrebbero meritato almeno un riconoscimento. Invece la giuria, presieduta da Ennio Morricone, ha preferito ampliare spazi e temi, consolidando il tabù che il cinema italiano non debba meritare niente, soprattutto a casa propria. Così andando controcorrente
(Venerdì 4 Novembre 2011) |
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