 Passione e declino di un amor fou Singolarità di una ragazza bionda Pacata riflessione sui sentimenti
di Roberto Leggio Un ragazzo di bell'aspetto apre la finestra e di fronte vede una bellissima ragazza bionda che sventola un ventaglio cinese. Lui è un po' impacciato, impiegato come contabile nel negozio di stoffe dello zio, sa che quella è la donna della sua vita. Per lei si espone, rischia, mette a repentaglio la carriera lavorativa lasciando un impiego sicuro imbarcandosi in sfortunati affari finanziari. Il matrimonio sfuma prima ancora di cominciare, ma lui la vuole a tutti i costi. Riprende il suo lavoro da impiegato e quando i due si decidono di varcare le vetrine di una gioielleria, tutta la verità su di lei verrà a galla ed i sentimenti tanto agognati svaniscono improvvisamente.

A cento due anni, Manoel del Oliveria, dirige un film afasico, lento, chiuso in immagini fisse, quasi a spiegare che il mondo esterno per i due protagonisti non esiste affatto. Lo scopo del maestro portoghese è quello di mostrare l'irrilevanza degli sforzi nei confronti di un amore, da una parte corrisposto, ma dall'altra totalmente misterioso. La bionda nel film parla poco, mostra le sue labbra carnose, i suoi movimenti morbidi, il suo ventaglio, come se si muovesse in un quadro d'altri tempi. Ed è proprio questo mistero che accompagna la vicenda a mostrare tutta la fragilità dei rapporti amorosi, completamente a se stanti, teneri, ironici e fondamentalmente amari. L'innamorato, da parte sua, tende a capovolgere una vita piatta e senza stimoli, riuscendoci in parte, maturando solo nell'ultima immagine. Un modo per dire che da lì in poi il destino è crudele e non risparmia gli audaci. De Olivera gira il tutto con una pacatezza infinita, sfidando la curiosità dello spettatore mettendo in chiaro che la vita in superficie è un lungo fiume tranquillo, ma tra le pieghe del tempo e dello spazio (il film è raccontato in flashback su di un treno in corsa) la velocità in cui tutto si consuma è inversamente proporzionale alla lentezza degli giorni che passano.
Giudizio **

(Giovedì 1 Settembre 2011)
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