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Sceneggiatura troppo semplice ma ottimi effetti speciali

Lanterna verde

Regia di Martin Campbell per un altro film tratto da un fumetto


di Marco Lucio Papaleo


«Nel giorno più splendente, nella notte più profonda
nessun malvagio sfugga alla mia ronda. Colui che nel male si perde si guardi dal mio potere, la luce di Lanterna Verde!»

Questo il motto delle Lanterne Verdi, corpo di polizia intergalattico che difende la pace e l'armonia nell'universo, nato sulle pagine dei fumetti DC Comics (la stessa casa editrice di Batman e Superman) e infine approdato al cinema con un film diretto dal talentuoso Martin Campbell, a cui dobbiamo due dei James Bond più famosi (GoldenEye e Casino Royale) e il bel ritorno all'action thriller di Mel Gibson del 2009, Fuori Controllo (Edge of Darkness).


Hal Jordan, probabilmente la Lanterna più famosa del lunghissimo ciclo fumettistico originale, viene qui interpretata da Ryan Reynolds, uno dei 'belli' di hollywood che già avevamo visto in vesti supereroistiche (era il killer Deadpool) nel mediocre X-Men Le origini: Wolverine, mentre il resto del cast comprende la bellissima Blake Lively di The town e Peter Sarsgaard (An education).
Particolarità del film è la grande mole di computer grafica riversata sullo schermo: al di la' dei set ambientati nel nostro mondo e post-prodotti, le ambientazioni interstellari, le creature aliene e le altre Lanterne Verdi (così come lo stesso costume di Hal/Reynolds) sono ricreate infatti al computer, con un effetto si temeva risultasse troppo posticcio e invece fa discretamente figura, andando a superare, tecnicamente, anche i marvelliani Thor e Captain America. Anche il 3D, nonostante sia stato aggiunto in post-produzione, ha un'ottima funzione per aumentare la spettacolarità del film. Il comparto in cui la pellicola è assolutamente carente, purtroppo, è quello della sceneggiatura, a livello di un cartone animato per bimbi delle elementari. Troppo semplicistica, piena di buchi, incongruenze e inspiegabili facilonerie, assolutamente lontana dall'eccellente lavoro svolto invece sul fumetto, poco noto dalle nostre parti ma amatissimo negli States proprio in virtù delle storie avvincenti e dei bei personaggi, qui ridotti quasi a macchiette. Si rimane basiti quando si vede un supereroe protagonista potenzialmente invincibile (gli basta immaginare qualcosa per materializzarla, grazie ai poteri dell'anello delle Lanterne) che si riduce a tirar fuori piste per macchinine, catapulte e mitragliatrici, ad esempio.
Al pubblico infantile piacerà comunque, ma a chi ormai anche nei supereroi cerca una trama complessa e articolata attendono solo sbadigli.

giudizio: **

Un supereroe molto umano combatte il male e la paura, ma non la noia
Lanterna verde
Delusione per l’ennesimo cinecomics fantascientifico



(Lunedì 29 Agosto 2011)


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