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 12° edizione – Senigallia (AN) Summer Jamboree 2011 Si è conclusa ieri con successo la kermesse di musica e spettacolo
di Francesco Marghella  Senigallia (AN). Abbiamo atteso di ridestarci dall’onda lunga del sogno per raccontare a mente lucida ciò che la nostra umile pelle ha potuto provare durante i caldi, lunghi giorni del Summer Jamboree, il festival che si è concluso ieri. La cittadina di Senigallia, sulla costa anconetana, si è accesa per l’annuale «raduno», giunto alla sua dodicesima edizione, di tutti i rockers, swingers & Co. che, a distanza di un minimo di mezzo secolo dalla loro età d’oro, sono ancora sparsi per il mondo, per nulla intenzionati a mollare la scena. Un turbinio di festa e di colori, di balli, di incontri, che sembra non arrestarsi mai. Le strade del centro storico si riempiono di una folla variopinta. Attorno alla Rocca Roveresca, in Piazza del Duca e nel Foro Annonario una serie di stand, palchi e piste raccoglie il popolo di fanatici, appassionati, abitudinari, vacanzieri, visitatori, indigeni e di ignari sbalorditi. Una rappresentanza di ogni ordine e grado che rende la località balneare un polo attrattivo a richiamo locale e internazionale, il quale, visti i numeri raggiunti e la sua continua crescita, può considerarsi, oramai, di punta. Gli eventi organizzati dall’Associazione Culturale Summer Jamboree hanno catturato l’attenzione di migliaia di persone, toccando posti, strutture e locali diversi, mentre Senigallia si lasciava tranquillamente invadere. Le dimensioni assunte dalla manifestazione sono tali da richiedere un qualche sacrificio alla comunità, ma, data la sua vocazione turistica, essa non può che sorridere del suo successo. Quello che si è venuto a creare qui è un piccolo miracolo all’interno del panorama dell’intrattenimento cultural-popolare estivo italiano. Un festival che nasce nel 2000 come ritrovo di una setta di seguaci del Rock’n’Roll e dello Swing, a rigor di logica qualcosa di molto poco attuale, forse più un covo di nostalgici, e che oggi, invece, sfruttando la vena retrospettiva degli ultimi anni, attrae una massa imponente di partecipanti, di cui i giovani costituiscono la parte preponderante. Ideatori e artefici di tutto sono Angelo Di Liberto e Andrea Celidoni, affiancati dal fedele Alessandro Piccinini. Appassionati di cultura e musica americane degli anni ’40 e ’50, si sono provati nell’organizzazione di un evento a tema e hanno trovato nella loro città la culla ideale per la loro creatura, vincendo quella che inizialmente era una semplice scommessa. Il binomio Senigallia – Summer Jamboree nasce così. Il risultato è un ensemble di concerti, spettacoli, serate, dj set, corsi di ballo, presentazioni, raduni auto e motociclistici, che dalla mattina fino a tarda notte si alternano, seguendo un cartellone davvero ricco e sempre pieno di sorprese. Punto primo, la musica. C’è sempre un piatto forte nel menu preparato dagli organizzatori, che hanno portato sul palco del Foro Annonario nomi altisonanti come Jerry Lee Lewis (2007) e Chuck Berry (2010). E stiamo parlando dei pesi massimi de genere Scuotiti e Rotola, direttamente dal ring musicale dei fifties. Quest’anno è toccato a Lloyd Price, nella serata di venerdì, essere la stella e lasciare sbigottita, con la sua carica da fresco settantanovenne, la platea assetata delle note R&B di Personality (incisa nel 1959) e degli altri suoi successi. Sullo stesso palco, il mercoledì, altri piatti prelibati. Entrambi da New York, si sono esibiti, infatti, due gruppi storici, come le terribili “ragazze” The Bobbettes e i maestri del Doo-wop The Cleftones. Ma in giro per Senigallia, per tutta la durata del Summer Jamboree, in tanti hanno suonato e allietato le serate ai Giardini della Rocca come alla Rotonda a Mare. Nomi più o meno conosciuti nel panorama contemporaneo del Rock’n’roll, Swing e affini. Giovani, teneri e scatenati complessi, grazie ai quali si può star sicuri: la fiamma del vero ritmo non si è mai spenta. Punto secondo, lo spettacolo. Si sa che il Summer Jamboree attrae anche per i suoi eventi Burlesque. Tre ne sono stati i principali motivi. Tutti racchiusi nella nottata di venerdì. Tre performer di fama internazionale si sono esibite nel chiuso del “Mamamia”, subito fuori il centro città. Il film Lady Burlesque, da poco uscito nelle sale, l’omonimo show televisivo in onda su Sky e la ribalta conosciuta da questa forma di intrattenimento anche in Italia bastano a spiegare il successo riscosso. Punto terzo, il ballo. Lindy Hop, Boogie Woogie, Jive, Shag, Balboa, Solo Jazz e Charleston. Fino a martedì Dance Camp a pagamento, con i migliori insegnanti italiani e stranieri. E tutti i giorni anche lezioni gratuite. La sera, per chi non avesse provveduto sulla spiaggia già nel pomeriggio presso lo stabilimento “Mascalzone”, si mette in pratica, sui legni dei Giardini o del Foro. Oppure si ammirano i campioni abbandonarsi a sfrenate coreografie. Gli occhi fissi dei testimoni a sottolineare che, un dì, anche loro saranno così bravi. E’questo lo spirito del festival. Senza pausa, senza fiato. L’essenza della cultura Swing e Rock’n’roll. Sicché non si può far altro che rimanere avviluppati nel vortice della festa. Un grande spettacolo va in scena e la città ne diventa teatro. E se per non restare spettatori basta seguire la musica, diventare personaggio è la cosa più semplice, visto che il Summer Jamboree è principalmente, pervasivamente, musica. Soltanto musica. Un’unica, lunghissima composizione. Un incessante ritmo arrivato dall’altro lato dell’Oceano Atlantico, su cui è fondata, almeno per un pezzo di mondo, la parte più importante della produzione musicale del Novecento. Ecco perché ciò che accade a Senigallia ormai da 11 anni dovrebbe accomunare e raccogliere a sé una felice e variegata comunità di adepti e di curiosi, di navigati comandanti e di nuove reclute. E invece l’allargamento delle ultime edizioni, dovuto, puramente, al successo della formula e al riconoscimento degli sforzi organizzativi, ha già creato le prime dissidenze all’interno di quelle frange di puristi che non vedono più nella manifestazione un appuntamento circoscritto a loro esclusiva e che ritengono che la presenza di folle crescenti ritenute estranee tradisca il suo spirito originale. Dispiace perché l’esclusione è davvero ciò che di più lontano figura dal vero spirito del Summer Jamboree e della musica che ha unito due culture così profondamente diverse come quella “nera” e quella “bianca”. Ed è da sperare che si ricredano, perché conservare tutta la loro carica e insieme ad essa il loro apporto folkloristico è prioritario per il festival. Per fortuna, tanti non la pensano così e sono tornati anche quest’anno sul mare di Senigallia, sfoggiando i loro vestiti, le loro acconciature, i loro trucchi, le loro macchine e moto fino a che, dopo nove giorni di pura follia, non è tutto finito e sono tornati alla realtà. Sbiadito il rossetto sui volti delle signorine in gonna. E i fiori disegnati sulla camicia appassiti. Impossibile non tendere il pensiero al futuro. Il prossimo agosto si ripete. Rossetti e fiori di nuovo coloreranno la città adriatica.
(Lunedì 8 Agosto 2011)
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