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Un'altra pellicola tratta da un fumetto della Marvel

Captain America: il primo vendicatore

Ottima regia di Joe Johnston


di Mirko Lomuscio


E con questo la Marvel chiude il cerchio. Dopo anni passati a trasporre le avventure cinematografiche dei suoi eroi, la nota casa di fumetti arriva al dunque sui protagonisti legati alla serie The avengers. Captain America:il primo vendicatore era l’ultimo che mancava all’appello, scelto come fanalino di coda della lunga serie di personaggi trasposti (Hulk, Thor, Iron man) ed apripista per la pellicola di prossima uscita incentrata su I vendicatori.
Dietro la macchina da presa troviamo Joe Johnston che ha iniziato la sua carriera con un comic-movie come Rocketeer. Ora sceglie come protagonista l’atletico Chris Evans (Scott Pilgrim vs. the world), che per il grande schermo era già stato la torcia umana de I fantastici 4. Il film è ambientato negli Stati Uniti negli anni ’40 ai tempi della seconda guerra mondiale. il giovane Steve Rogers (Evans) vorrebbe arruolarsi nell’esercito per dare una lezione ai nazisti, compiendo così il suo dovere di americano, ma il suo corpo esile non glielo consente. Sarà lo scienziato Abraham Erskine (Stanley Tucci) ad aiutarlo, coinvolgendolo in un progetto segreto che trasformerà il ragazzo in un superuomo.
Con le fattezze di Captain America, Rogers combatterà contro il terrore nazista e soprattutto contro l’organizzazione criminale chiamata Hydra, guidata dal malvagio Teschio Rosso (Hugo Weaving).


Johnston è un artigiano del cinema che non ha la presunzione autoriale (come Ang Lee fece con Hulk) e riesce a confezionare un film non stucchevole. Il regista di Jumanji, con mano molto professionale e con fare sobrio, riesce nel compito di trasporre un’avventura decente del noto eroe Marvel, tirando fuori un prodotto d’intrattenimento vecchia maniera. Quindi Captain America:il primo vendicatore è un film consigliabile nonostante l’ironia di alcuni momenti e l’incompletezza di certe situazioni, fedelmente trattate come il fumetto.
Non dispiace neppure un certo effetto nostalgia la crea anche quel patriottismo americano imperante, tipico del pensiero fumettistico ambientato nella seconda guerra mondiale. Da lodare, inoltre, l’interpretazione di Evans, che per la prima mezz’ora viene magicamente ridotto fisicamente grazie alla computer grafica.
Come attori di contorno il regista ha scelto professionisti come Tucci, Weaving e il premio Oscar
Tommy Lee Jones (miglior attore non protagonista per Il fuggitivo). Il film è sicuramente migliore del Capitan America diretto da Albert Pyun nel 1990 ed interpretato tra l’altro da una giovanissima Francesca Neri.

giudizio: ** 1/2



(Sabato 23 Luglio 2011)


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