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Un werewolf-movie in bianco e nero firmato da Fred F. Sears

Il mostro della California

DVD edito da Sinister Film


di Francesco Lomuscio


Titolo originale: The werewolf
Nazionalità: USA
Anno: 1956
Genere: Horror
Regia: Fred F. Sears
Interpreti: Steven Ritch, Don Megowan, Joyce Holden, Eleanore Tanin
Distribuzione: Sinister Film
Video: 1.85:1
Audio: Italiano Dual Mono, Inglese Dual Mono
Sottotitoli: Italiano
Extra: Trailer originale, Introduzione di Luigi Cozzi
Durata: 79’
Codice area: 2 Pal


Trama:

Vittima di un incidente automobilistico, Duncan Marsh (Steven Ritch), in stato di incoscienza, diventa la cavia di due scienziati che gli iniettano nel sangue un siero sperimentale, trasformandolo inconsapevolmente in un furioso licantropo pronto a sfuggire dal loro controllo per seminare sangue e morte.

Recensione:

Con immancabile introduzione del trash director Luigi Cozzi nella sezione riservata ai contenuti speciali, la Sinister Film arricchisce il suo catalogo – costituito da classici e non solo del passato – attraverso la riscoperta su dvd di questo rarissimo werewolf-movie, da sempre assente nel mercato dell’home video italiano.
Un werewolf-movie in bianco e nero che, diretto dal Fred F. Sears autore, nello stesso anno, di Senza tregua il rock’n’roll e del fantascientifico La Terra contro i dischi volanti, non sembra prendere ispirazione soltanto dalle pellicole sui lupi mannari sfornate negli anni Quaranta dalla Universal.
Infatti, mentre l’uomo lupo che rese celebre Lon Chaney Jr era vittima di un sortilegio, quello interpretato da Ritch emerge in seguito all’iniezione di una sostanza a scopo sperimentale, ricordando non poco la parabola del dottor Jeckyll e Mister Hyde.
E, tenendo in considerazione il fatto che la trama comprenda un sottotesto facilmente ricollegabile alla fantascienza, non è da escludere che gli sceneggiatori abbiano attinto proprio dal mito creato da Robert Louis Stevenson; tanto più che Duncan, assassino inconsapevole, alterna la furia omicida a momenti di amnesia e lucidità, proprio come il personaggio portato sullo schermo da Fredric March e Spencer Tracy. Questi 79 minuti di visione riescono comunque a divertire nostalgicamente lo smaliziato spettatore del XXI secolo, seppur abituato ad innovativi trucchi e moderne trasformazioni destinate ad evolversi sempre più, già dai tempi de L’ululato (1981) di Joe Dante.










(Martedì 5 Luglio 2011)


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