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Il giustizialismo vendicativo di una nazione

The Conspirator

La paura e l'agnello sacrificale


di Roberto Leggio


Appena una settimana dopo la fine della guerra di secessione, Abramo Lincoln (presidente e padre di una patria finalmente unita) venne ucciso dall’attore John Wilkes Booth, simpatizzante sudista. La caccia all’uomo durò settimane, ma nel frattempo finirono in galera sette complottisti, tra cui Mary Surratt, proprietaria della pensione dove venne pianificato l’omicidio e madre di uno dei congiurati. Per lei fu l’inizio di un calvario, vittima di un processo farsa, che fece di tutto per addossarle “una colpa” e spedirla sulla forca. A tentare di difenderla, un eroe nordista, capitano dell’esercito sul campo e novello avvocato in tribunale. Lui sulle prime è recalcitrante a prendere le parti di quella donna sicura di sé e molto preoccupata per il futuro del figlio (tra l’altro latitante), ma poi resosi conto delle voglia di giustizialismo, fece di tutto per stapparla dalle grinfie della morte. Non ci riuscirà e Mary Surratt verrà ricordata come la prima donna ad essere giustiziata negli Stati Uniti.


Robert Redford firma un dramma processuale traendolo dal quel fatto vero che scosse una nazione ancora non ripresasi dal massacro fratricida. Liberal qual è, il settantenne regista traccia una trade d’union tra il giustizialismo di ieri ed il vendicatismo di oggi, ponendo ben in risalto la ricerca a tutti i costi di una agnello sacrificale. Con una regia formale, debitrice di tanto teatro (le parti migliori del film si sviluppano nell’aula del tribunale e nella cella di reclusione), mette in scena una disamina sul popolo americano sempre “spaventato” da complotti e geneticamente portato alla vendetta. Ne esce un film di denuncia civile, in linea con Leoni per Agnelli, dove metteva sotto accusa l’inutilità della guerra in Afganistan e le trame insensate del palazzo del potere. Quello stesso che, in questo caso, è alla ricerca di un "giusto" processo e ad un "giusto" verdetto. In questo modo Robert Redford rimarca il fatto che il suo paese è nato nel sangue. Spesso innocente. Spesso affrettato.

Giudizio **1/2

Impianto teatrale per un film politicamente impegnato
Leoni per Agnelli
Redford firma un appello contro la guerra

Buon compleanno Bob!
Robert Redford
I 70 anni del mito biondo di Hollywood
Due oscar ed un mito per il cinema indipendente.



(Venerdì 24 Giugno 2011)


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