 Genesi e nascita della stirpe di mutanti nati dalla penna di Stan Lee X Men - L'inizio Quinto capitolo della saga firmato da Matthew Vaughn
di Mirko Lomuscio Genesi e nascita della stirpe di mutanti nati dalla penna di Stan Lee: questo è X-Men - L’inizio. Dopo un paio d’anni dal precedente X-Men le origini:Wolverine, questo film cerca, ora, di raccontare come i mutanti siano riusciti ad estraniarsi dalla società umana fondando una scuola per persone “speciali”. L’appassionato della serie cinematografica, troverà risposte a quella serie di quesiti che magari si era fatto durante la visione dei capitoli precedenti: come si sono conosciuti Charles Xavier (James McAvoy) ed Erik Lehnsherr (Michael Fassbender), meglio noto come Magneto? Come è nata la scuola degli X-Men? In quale modo sono riusciti a battere il malvagio Sebastian Shaw (Kavin Bacon), generale tedesco che trama alle spalle della guerra fredda nonché responsabile della morte dei genitori ebrei di Erik? Come è stata l’adolescenza di questi nostri beniamini, tra i quali vi è anche l’emblematica Raven (Jennifer Lawrence), in arte Mistyca? Lo sfondo del film è l’America degli anni ’60, quella di Kennedy e della crisi dei missili a Cuba per essere precisi.

Il film di Matthew Vaughn (Kick-Ass) non si limita a dare risposte agli perchè l’operazione in generale, con quello stile tra il moderno e il retrò, è riuscita. E’ divertente, inoltre, vedere come sceneggiatori e regista, dopo la classica trilogia firmata da Bryan Singer (qua anche produttore) e Brett Ratner, cerchino di far combaciare i pezzi, capitolo per capitolo, seminando qua e la riferimenti (il passaggio all’aura oscura per Magneto, la paralisi alle gambe di Xavier) e personaggi cari alla serie X-Men (spassose comparsate di Hugh Jackman e Rebecca Romijn) in modo non del tutto scontato. Anzi, X-Men:l’inizio sa farsi valere e vedere, nelle sue due ore e più di durata regala sano intrattenimento ed un gusto visivo che fa molto vintage, e vista l’ambientazione anni ’60 non poteva essere altrimenti. Tra i giovani attori va segnalata la bravura di McAvoy (Wanted-Scegli il tuo destino), il quale sa reggere il ruolo ricoperto da Patrick Stewart negli altri capitoli, e dell’astro nascente Lawrence (nomination all’Oscar per Un gelido inverno), alla quale tocca il degno approfondimento ad un character come Mistyca, in passato lasciata giusto come spalla di Magneto. Per quest’ultimo personaggio non possiamo dire che Fassbender (Bastardi senza gloria) riesca nell’impresa di far dimenticare Ian McKellen, ma almeno riesce a rendersi credibile e umano quanto basta per il ruolo. Nel ruolo di malvagio a tutto tondo un calibrato Bacon (Mistyc river), mentre per contorno ci sono comparsate di caratteristi doc come Oliver Platt (I tre moschettieri), Michael Ironside (Atto di forza) e James Remar (I guerrieri della notte). Per concludere è necessario dire che è incredibile vedere come la serie di X-Men dia il meglio di sé in episodi non diretti da Singer stesso, che di questa saga ne è stato il principale fautore.
giudizio: ***

(Mercoledì 8 Giugno 2011)
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