 Il regista ha presentato oggi This Must The Place Paolo Sorrentino sulla Croisette L'altro film italiano che gareggia per conquistare la Palma d'oro
di Oriana Maerini Cannes. – Oggi è il giorno di Sorrentino. Il regista napoletano ha presentato oggi Must The Place il suo primo film americano che corre per aggiudicarsi la Palma d'oro. Ho voluto raccontare la storia di un adulto-bambino e della sua ricerca di identità. - ha chiosato in conferenza stampa l'autore il cui film è piaciuto alla critica festivaliera. Il film è bello e forte anche perchè si avvale di un mostro sacro quale Sean Penn che interpreta una rockstar ( per il look Sorrentino si è ispirato a Robert Smith dei The Cure) in declino che vive in un castello in Irlanda e vive dei diritti delle canzoni che ha scritto in gioventù. La sua vita cambia quando decide di intraprende un viaggio attraverso gli Stati Uniti alla ricerca dell'uomo che aveva perseguitato suo padre nel campo di concentramento di Auschwitz. Il regista ha voluto raccontare l'impatto con la realtà di una generazione che non ha vissuto gli orrori della Shoa. Il film è quasi perfetto e forse un po' troppo intellettuale per il pubblico d'oltre oceano. E' girato on the road nella frontiera americana e visivamente emozionate: spazi ventosi, piscine quasi vuote e dialoghi intensi sono alternati alle musiche di David Byrne (ex leader dei TalkingHeads) e Nino Bruno, che firma il leit motiv della pellicola (Every Single Moment in My Life is a Weary Wait).

Paolo Sorrentino durante le riprese
“L'idea è nata qui a Cannes tre anni” ha rivelato Sorrentino durante la conferenza stampa affollata “quando come presidente c'era Sean Penn”. Ed infatti il pluripremiato attore/regista ha colto la palla al balzo per chiosare “Vedendo il Divo (il quale vinse il premio per la miglior regia proprio qui sulla Croisette) mi sono detto: Questo regista ha stoffa da vendere e quindi, lavorando per lui, mi sono subito immedesimato in questa rock star profondamente depressa”. Infatti, guardandolo bene, con quel trucco pesante e look total black alla Cure, il grande Sean sembra proprio uscire da uno di quei pezzi lividi e senza speranza di Pornography e Seventeen Seconds. Ma se i li i testi di Robert Smith si riflettevano su uno stato mentale dello stesso autore, conscio di vivere una “inadeguatezza” personale; qui si amplificano nel dare una risposta al dramma interiore di un uomo rimasto bambino, roso da un dilemma inestricabile. “Impersonare Cheyenne” ha continuato Penn “è stato come comprendere la voglia di vendetta di chi ha subito un enorme torto. Basta vedere la reazione “americana” alla morte di Bin Laden”. Da parte sua Sorrentino ha invece messo in chiaro il perché di una pellicola così lontana dal suo solito cinema. “E' il risultato della mia ossessione nei confronti dei criminali nazisti fuggiti chissà dove, dopo aver compiuto gesti inumani ed inqualificabili”. Il film, che annovera anche Frances McDormand e Eve Hewson (la figlia diciannovenne di Bono Vox degli U2), non cerca risposte e volendo nemmeno le da. Al contrario, ci immerge in una atmosfera densa di significati, sempre in bilico tra l'ansia di redenzione e la voglia di vendetta. This Must The Place, dalle prime indiscrezioni sembrebbe fra i favori per per la Palma d'Oro o quanto meno per un premio a Penn come miglior attore protagonista.
(Venerdì 20 Maggio 2011)
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