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Fuga da un destino già scritto

Tatanka

Il pugilato come scuola di vita e di speranza


di Roberto Leggio


Roberto Saviano è uno che sa cosa sia salire sul ring. Non solo quello della boxe, ma anche quello della vita. Da quando ha pubblicato Gomorra, vive serrato in un quadrato, continuamente scortato, continuamente sotto pressione per aver messo sotto gli occhi di tutti le dinamiche criminali della Camorra. Sul ring della vita e della boxe, lui è salito veramente, anche perché attraverso la boxe (lo sport che egli usa come antidepressivo) riesce a sentirsi vivo, cioè libero. Perciò Tatanka, il racconto sui pugili di Marcianise, che riescono a fuggire da un destino già scritto di violenza e affiliazione, è molto più che una non-fiction. E' l'analisi lucida sul come un ragazzo, od una serie di ragazzi; riescono tramite la boxe, ad emanciparsi dalla Camorra, che tutto inghiotte e tutto macina. Tatanka, tratto dal suo saggio La bellezza dell'Inferno, è un film duro, crudo, ma anche vitale, perché attraverso l'esistenza di Michele (interpretato da Clemente Russo) c'è la rivalsa nei confronti di una vita segnata dalla criminalità.


La storia è quella di un ragazzo di una “qualsiasi” periferia casertana (fulcro della Camorra più spietata), finito in galera dopo una rapina finita malissimo. Dopo otto anni è un uomo diverso nel corpo e nello spirito. Ha nei suoi pugni la forza per riscattarsi da un futuro già predestinato e così decide di ricontattare l'allenatore che anni prima aveva capito le sue “innaturali” possibilità. Con molta fatica, sangue e sudore, affronta un percorso di redenzione che lo porta a scoprire se stesso (mettendosi perfino in conflitto con la Camorra, che vorrebbe gestire le sue qualità) passando per l'inferno dei ring clandestini, fino ad una riabilitazione difficile ed inaspettata.


Giuseppe Gagliardi, mette in scena senza orpelli, l'espiazione di un uomo che non vuole far parte del meccanismo del male. E lo fa con una sapienza inedita, lavorando molto bene sull'immagine, dove il senso di oppressione criminale è così palpabile da lasciare senza fiato. Ma riesce anche a mettere nella forza (e nello sguardo) di Clemente Russo, vero Tatanka e campione olimpico, l'agognata rivalsa di chiunque voglia esiliarsi dal male che intasa la Campania. Un'opera fisica, mai didascalica e pesantemente realistica, ambientata nella vera palestra Excelsior di Marcianise. Roberto Saviano, ha gradito la “riscrittura” del suo testo (trattata dallo stesso regista e da Maurizio Braucci, Massimo Gaudioso, Salvatore Sansone e Stefano Sardo) in quanto non ha tradito lo spirito del racconto originale. Noble art del fisico e della mente. Un pugno alla libertà di scelta.

Giudizio **1/2



(Giovedì 5 Maggio 2011)


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