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Coinvolgente thriller diretto da Duncan Jones

Source Code

Fantascienza che rievoca le atmosfere di Philip K. Dick


di Mirko Lomuscio


Duncan Jones (fliglio di David Bowie ndr) che già si era fatto notare con la sua opera d’esordio, il fantascientifico Moon, torna dietro la macchina da presa per confermare il talento che in molti hanno lodato.
La scelta per l'opera seconda è caduta du Source code, un thriller fantascientifico (un genere che Jones evidentemente adora) che strizza l’occhio a Philip K. Dick nel suo contesto futuristico, però visivamente non molto lontano dalla presente realtà.
Il capitano Colter Stevens (Jake Gyllenhaal) inaspettatamente entrerà a contatto con un sistema governativo di vitale importanza: il Source code che è un programma impartito per poter rivivere nel passato 8 minuti di una qualsiasi vita. Il nostro protagonista dovrà rivivere gli ultimi istanti di un passeggerò morto su un treno oggetto di un attentato terroristico. Colter, seguito a distanza da una collega sconosciuta di nome Goodwin (Vera Farmiga), in quegli 8 minuti dovrà evitare tale disastro ed identificare l’attentatore, il quale ha minacciato la città di Chicago con un' esplosione atomica.



Intelligente, ben scritto e abbastanza coinvolgente, Source code è un prodotto che si lascia vedere istante per istante. Grazie ad un ritmo ben calibrato ed alla narrazione che scopre la trama man mano che si va avanti con la visione, senza lasciar nulla di scontato.
Il regista Jones sa il fatto suo, usa un occhio lucido per il tipo di racconto e delinea un ambiente futuristico degno di Dick, rendendo lode alle tematiche del grande scrittore, anche se lo script dello sceneggiatore Ben Ripley (Species 3) non è tratto da nessuna opera dell’autore di Minority report.
Il protagonista Gyllenhaal (I segreti di Brokeback mountain) è all’altezza della situazione, qui anche più sostenibile di altre sue performance (il recente Amore e altri rimedi su tutti), mentre tra i comprimari, dove ci sono anche due bellezze in parte come la Framiga (Tra le nuvole) e Michelle Monaghan (Lo spaccacuori), troviamo un ambiguo e perfetto Jeffrey Wright (Agente 007-Casino Royale).
Insomma, Source code è un film dai meccanismi ben congegnati anche se non proprio originale (l’istante vissuto più volte s’è visto anche in film come Ricomincio da capo, Le morti di Ian Stone e Dejavu-Corsa contro il tempo) e con qualche idea sfruttata un po’ troppo facilmente (l’identità dell’attentatore è facilmente individuabile). Jones sviluppa al meglio il sottotesto che unisce tecnologia moderna con la forza del destino, riuscendo ad aprire quella vena poetica che ci si aspetta in un buon film dall’epilogo appagante.


giudizio: ***

"Se avessi solo otto minuti di vita cercherei di fermare una catastrofe"
Jake Gyllenhaal
L'attore cult di Donnie Dark a Roma per presentare "Source Code"

Work and life on the dark side of the moon
Moon
Fantascienza d’antan con sorpresa
Visto nella rassegna "Spaziale" del palazzo delle esposizioni di Roma



(Sabato 30 Aprile 2011)


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