 "Se avessi solo otto minuti di vita cercherei di fermare una catastrofe" Jake Gyllenhaal L'attore cult di Donnie Dark a Roma per presentare "Source Code"
di Oriana Maerini  Roma. In realtà dopo dieci anni c'è ancora un coniglio che mi perseguita perchè questo film è uscito negli States la scorsa settimana in concorrenza con HOP! Jacob Benjamin Gyllenhaal, l'attore cult di Donnie Darko giunto ieri nella capitale per presentare 'Source Code' il film diretto daDuncan Jones (figlio di David Bowe) che che il 29 aprile arriverà nelle nostre sale in 300 copie, scherza sul ruolo che l'ha reso celebre nel il film di Richard Kelly. Figlio d'arte (ill padre Stephen è regista e la madre, Naomi Foner è sceneggiatrice) esordisce nel mondo della celluloide sotto la guida di Dustin Hoffman che gli insegna a recitare. A ventuno anni Jake Gyllenhaal è richiestissimo dai registi, corteggiato dalla stampa e dalle attrici. Si impone all’attenzione del grande pubblico con Voglia di Ricominciare, dove recita accanto a Dustin Hoffman e Susan Sarandon e finisce così nella lista dei primi dieci giovani attori di Hollywood. Oltre a Donnie Darko gli altri due ruoli che lo hanno esaltato come protagonista sono: matematico in Proof, marine in Jarhead di Sam Mandes e cowboy gay ne I segreti di Brokeback Mountain con il quale guadagna una candidatura all’Oscar. Ora interpreta il capitano Colter Stevens, un elicotterista impiegato in una missione in Afghanistan che si ritrova misteriosamente a bordo di un treno diretto a Chicago che sta per esplodere. Di fronte a lui c'è Christina (Monaghan), una ragazza a lui sconosciuta mentre un militare (Farmiga) da un monitor gli ordina di scoprire in 8 minuti dove sia la bomba e chi sia l'attentatore.
E' vero che ha chiesto lei di recitare in Source Code? Si, 'dopo aver visto solo 10 minuti di 'Moon', la sua pellicola d'esordio ho deciso che dovevo assolutamente recitare al fianco di Duncan Jones. Quando ho letto la sceneggiatura del suo secondo film sono rimasto affascinato ed ho partecipato anche alla realizzazione della pellicola.
Questo è un ruolo che richiede la ripetizione della stessa scena per molte volte. Non si è annoiato? Al contrario mi ha fatto ritornare un po' bambino. Il fatto poi di stare chiuso in una capsula senza vedere praticamente con chi parlavo mi ha fatto sviluppare la creatività e l'immaginazione. Come quando i bimbi giocano con i fantasmi ed inventano voci diverse per personaggi misteriosi.

Gyllenhaal insieme a Duncan Jones sul set del film
In Source Code c'è un senso eterno della rinascita... Si, c'è alla base l'idea ossessiva della morte e della rinascita. Quasi un concetto filosofico e buddista. L'idea di una persona che salta in aria e rinasce poco dopo per riuscire a riparare i disastri commessi nel passato.
E' un appassionato di fantascienza? Si ma non sono un fan sfegatato. Fra gli scrittori preferisco Orwell per il lato psicologico che trasmette nei suoi libri.
Cosa farebbe se gli restassero solo otto minuti di vita? Mangerei un piatto di pasta (ride). In realtà mi piacerebbe che esistesse davvero un programma informatico come 'Source Code'. Non lo dico per ragioni promozionali ma perché si potrebbe tornare indietro. Io fermeri gli aerei che hanno distrutto i grattacieli dell'11 settembre, bloccherei il disastro a Fukushima, entrerei nei corpi dei politici per fermare le tragedie provocate dall'uomo. Credo che la violenza non sia quasi mai necessaria''.
Come sceglie i suoi ruoli? Scelgo i film per diverse ragioni ma quando mi sono lasciato andare all'istinto non ho mai sbagliato. Ho sempre avuto successo e per successo non intendo solo quello al botteghino ma anche la qualità di una pellicola.
(Giovedì 7 Aprile 2011)
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