 Oggi al cinema Adriano di Roma la presentazione del film Boris il film: incontro con i registi-sceneggiatori "Volevamo fare una commedia che evitasse la stupidità stereotipata"
di Oriana Maerini ROMA - Road movie da fermo. - questa è la lapalissiana definizione di Boris dichiarata da Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo, i registi-sceneggiatori del lungometraggio tratto dalla fortunata serie TV di Fox Italia che dal primo aprile sarà, in 300 copie, sugli schermi italiani. Quello che Renè, il protagonista, cerca di realizzare è un progetto ambizioso in un Paese dove l'eccellenza è impossibile» - continuano gli autori che sono riusciti ad ironizzare sul cinema e i suoi vezzi. Molti spettatori riusciranno ad individuare, neanche tanto sotto le righe, personaggi molto noti del mondo dello spettacolo messi alla berlina in modo simpatico ed irriverente. Che ne penseranno di questo salto dal piccolo al grande schermo i fan della serie? Tutto il cast al completo: René Feretti (Francesco Pannofino), Arianna Dell'Arti (Caterina Guzzanti), Corinna (Carolina Crescentini), Diego Lopez (Antonio Catania), Biascica (Paolo Calabresi), Stanis (Pietro Sermonti), Glauco (Giorgio Tirabassi), Duccio Patané (Ninni Bruschetta), Alessandro (Alessandro Tiberi) presente alla conferenza stampa romana al cinema Adriano ammette di temere il confronto e di essere in trepida attesa dei risultati. Il film parte dalla voglia René, stanco di girare la solita soap opera televisiva decide di dare una scolta alla sua vita e realizzare un prodotto impegnato al cinema.
Boris è un film diverso, irriverente verso il mondo del cinema e della tiv. Qual era l'intento? Volevamo fare una commedia diversa. Un film che riuscisse a dire delle cose serie facendo ridere. Una commedia che evitasse la stupidità stereotipata e che avesse un profondo senso tragico. Intendiamoci alcune commedie sono anche molto ben fatte, ma in generale c'è un fenomeno di televisizzazione del cinema. Abbiamo cercato di cambiare le carte in tavola.

E' un attacco violento alla stupidità dei cinepanettoni... Si, ma non solo. Anche certi film autoriali ingessati e snob sono messi alla berlina. Avevamo lo scopo di non perdonare in anticipo i nostri personaggi, dietro il fatto che sono cialtroni, ma in fondo ci somigliano perchè lo siamo tutti nella nostra italianità.
Il personaggio di Marilita Loy è riconoscibilissimo riferimento a Margherita Buy come pensate che la prenda?
Speriamo con ironia. Volevamo mettere in scena la "dittatura dell'insicurezza" che certi attori mettono in atto verso i registi.
Cosa avere sacrificato per riuscire a mettere in scena tutto il materiale visto nella serie tv?
Riuscire a sintetizzare tre stagioni di fiction in 108 minuti non è stato facile anche perchè i personaggi in campo sono molti. Il premontato durava oltre tre ore e, a malincuore, abbiamo dovuto sacrificare molto scene.

(Lunedì 28 Marzo 2011)
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