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Dubbio "prequel" del capolavoro comico di Monicelli

Amici Miei - Come tutto ebbe inizio

Fortemente voluto da Neri Parenti e da De Laurentiis


di Mirko Lomuscio


Ancor prima di uscire nelle sale questo film ha già fatto scalpore, creando un vero putiferio tra gli estimatori dell’originale monicelliano. Amici miei-Come tutto ebbe inizio vuole essere il preambolo, ambientato nel ‘400, di un caposaldo della commedia all'italiana, creato a suo tempo da Pietro Germi e poi ereditato dal maestro Mario Monicelli. Voluta fortemente dal produttore Aurelio De Laurentiis, l’opera in questione porta la firma di Neri Parenti mentre per lo script si parla di un’operazione della durata di più di dieci anni. All'inizio fu curata dal regista stesso assieme ai veterani, ora defunti, Leo Benvenuti, Piero De Bernardi e Tullio Pinelli, autori della trilogia d’origine, poi riveduta da Parenti stesso assieme a Marco Martani e Fausto Brizzi, autori di tanti cinepanettoni.
Nella Firenze di Lorenzo il Magnifico vivono cinque amici che di morir di noia, e di peste, proprio non ne hanno voglia: Duccio (Michele Placido), Cecco (Giorgio Panariello), Jacopo (Paolo Hendel), Manfredo (Massimo Ghini) e Filippo (Christian De Sica). Sono un pugno di perdigiorno intenti a trascorrere la maggior parte della vita soltanto a fare scherzi ai danni di vittime designate, che siano persone qualunque o anche uno di loro.
Uno stile di vita che non gli permette di ragionare seriamente sulle conseguenze di ciò che fanno.

Per placare le polemiche di cui si è parlato all'inizio, bisognerebbe ricordare ai fans del capostipide che la qualità sarcastica e graffiante del prototipo germiano (eh sì, perché l’impronta di Germi c’era e si vedeva) già a suo tempo era stata tradita dalla realizzazione dei due tasselli successivi, sacrificata all’utilizzo di una cattiveria gratuita fine a se stessa (Amici miei atto 2) e dal coinvolgimento di uno spessore a dir poco pecoreccio (Amici miei atto 3). Tornando al film di Parenti invece possiamo ammettere che non ci troviamo proprio davanti ad un disastro filmico, dato che la qualità del prodotto non è del tutto da buttare, a cominciare dalla ricostruzione storica e le maestranze scenografiche messe a disposizione dall’esperto Francesco Frigeri (La leggenda del pianista sull’oceano). Infatti Amici miei-Come tutto ebbe inizio si presenta come un vero kolossal tutto italiano, che De Laurentiis ha voluto realizzare senza badare a spese. Un modo di lavorare che ricorda i tempi ormai andati di un cinema italiano che non c’è più, compensato anche dalla scelta di volti indimenticati qui in ruoli secondari (Eros Pagni, Barbara Enrichi, Alessandro Benvenuti, Pamela Villoresi, Giorgio Ariani, e tanti altri) con in più facce comiche dal riuscito coinvolgimento (Massimo Ceccherini, vittima dello scherzo più monicelliano dell’intero film).
Dei cinque protagonisti anche c’è poco da commentare; se la cavano abbastanza bene tutti, con qualche riserva per Placido, che sembra non avere il carisma giusto per stimolare la risata, e Panariello, che col cinema sembra avere sempre poca affinità.
Finiti ora i pregi c’è infine da recriminare l’unico, e non innocuo, neo di questo film: il fatto che si ride veramente poco. Un difetto che un’opera del genere non può davvero permettersi e che purtroppo non riesce ad evitare. Se magari l’intento era quello, ma sicuramente non lo è, allora si potrebbe parlare benissimo di operazione riuscita. Il tutto alla faccia dei suoi detrattori.

giudizio: * 1/2

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(Martedì 15 Marzo 2011)


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