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![]() Ricordo di un grande regista che si definiva solo un "artigiano". Addio Mario Omaggio personale ad un finto burbero dal grande cuore di Oriana Maerini ![]() Gli chiesi se, pensando alla morte, gli facesse tristezza l'idea di lasciare una figlia che allora era una bambina. Lui mi rispose: "Nient'affatto! Mi dispiacerebbe non sapere come va a finire Berlusconi!. Questo era Mario Monicelli. Una persona schietta, sagace, sorprendente ed arguta. Una persona unica, speciale, di quelle che ne nascono di rado. Ho avuto l'immenso privilegio, insieme al collega Mariano Sabatini di trascorre con lui piacevoli ore discutendo di cinema, arte, politica e sentimenti. Andavamo a casa sua, nel rione Monti, ogni sabato pomeriggio per circa due mesi per raccogliere una preziosa testimonianza che si sarebbe trasformata in libro. Era sempre cordiale, mai infastidito dalle domande spesso pungenti. Era sempre lui a sorprenderci con le sue risposte. Come quando disse che la Loren aveva fatto una bella carriera anche grazie al suo matrimonio con Ponti. A quest'età posso permettermi di dire quello che penso e non mi chiami Maestro!! Si, questa era l'unica cosa che lo faceva imbestialire: essere chiamato Maestro. Da sempre sosteneva di essere solo un bravo artigiano del cinema e nulla più. Ricordava che aveva iniziato la sua carriera come "ciakista" e si schermiva delle lodi che tutti, per ammirazione e anche un po' per piaggeria, gli rivolgevano. A 90 anni il festival di Viareggio gli dedicò un omaggio e gli fecero una bella festa di compleanno. Lui disse in quell'occasione:Ma perchè tutte queste belle donne mi baciano e mi ammirano a 90 anni, potevano farlo prima!
(Martedì 30 Novembre 2010) |
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