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La violenza dell’ignoranza

Precious

All’inseguimento della dignità umana


di Roberto Leggio


Trattata come un animale (“Ho partorito nella cucina di casa mia mentre mia madre mi prendeva a calci in testa!”), Precious è una sedicenne di colore, di centosettanta chili, semi-analfabeta, con una figlia a carico con la sindrome di down e un altro in arrivo. Da quando è nata ha subito violenze di ogni genere (verbali, fisiche, sessuali) e divide la sua vita con passività disarmante con una madre degenere spiaggiata davanti alla TV. Con lo sguardo privo di espressività, sogna un mondo di colori (avere una televisione tutta per sé, essere una cantante di fama e un ragazzo che la vada a prendere con una roboante motocicletta), cercando di farcela in una scuola “alternativa” assieme ad altre rigettate dall’inferno di Harlem. Ad uscire nella luce (e raggiungere finalmente una dignità umana) saranno un’insegnante lesbica e un’assistente sociale di origine mediterranea. Tratto dall’omonimo romanzo della poetessa Sapphire, Precoius è un dolente capolavoro sulla brutalità umana e le conseguenze dell’ignoranza coatta.

Il film diretto da Lee Daniels è tanto potente, quanto utilissimo per aprire gli occhi su quel mondo sommerso degli abusi sui minori e sulle donne (vittime di qualsiasi sopraffazione), ma anche (e soprattutto) di quella voglia di emergere per essere una “persona” normale. Non per nulla l’opera è sostenuta dall’Unicef, in quanto mette in primo piano la salvaguardia dei bambini e dei minori in genere, mattoni della società del futuro. La piccola Precoius, con il suo corpo ingombrante e con il passato più nero della pece, è un essere umano distrutto nell’intimo dalla violenza famigliare che “ipoteca” un futuro (reseo per quanto esso possa durare) imparando a leggere e scrivere, stare in mezzo agli altri e dando alla luce un bebè, che diventa l’unica prova tangibile della propria esistenza. La pesantezza del film, viene superbamente stemperata da una regia magistrale, attenta a colpire lo spettatore senza scioccare, anzi affrontando la materia (magmatica e disturbante) con una poeticità quasi epica. Lee Daniels riesce così a tenere le briglie di un’opera difficile, grazie anche alle interpretazioni di tutto il cast (soprattutto la strabiliante la prova di Mo’nique nei panni della mamma cattivissima e terribile, premiata con l’Oscar per la migliore interpretazione non protagonista) e quella della debuttante Gabourey Sibide (nei panni di Precious). Una prova d’attore che non si scorderà facilmente.

Giudizio ***



(Lunedì 29 Novembre 2010)


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