 Una principessa alla scoperta del mondo Rapunzel – L'intreccio della torre Divertente e trasognato il cinquantesimo Classico Disney
di Marco Lucio Papaleo “Per ogni risata dovrebbe esserci anche una lacrima” era il pensiero del grande Walt Disney a proposito delle storie dei suoi film. E i due giovani registi Nathan Greno e Byron Howard, insieme allo sceneggiatore Dan Fogelman, hanno decisamente preso in parola il creatore della Casa del Topo, dando vita alla magia di Rapunzel – l'intreccio della torre. Unendo gli stilemi dei grandi classici che hanno fatto sognare molteplici generazioni nel secolo scorso (e che in verità erano venuti a mancare già da diversi anni) alla moderna animazione computerizzata di cui John Lasseter è maestro (sua la produzione esecutiva, e si nota), i due direttori portano sugli schermi una freschissima rivisitazione della classica fiaba popolare resa celebre dai fratelli Grimm. Rapunzel è una bellissima e vitale ragazza dalla strabordante chioma bionda, che vive rinchiusa in una torre nascosta nella foresta per volontà di Madre Gothel, che lei crede essere sua madre naturale. La matrigna, con la scusa di preservarla dal pericoloso ed ingannevole mondo esterno, la tiene rinchiusa, in realtà, per poter sfruttare i poteri magici dei lunghi capelli della ragazza, che le permettono di restare giovane a lungo. Ma Rapunzel è in realtà la perduta principessa del regno, e presto si ritroverà catapultata in una rocambolesca avventura alla scoperta delle sue origini e delle sue potenzialità, in un mondo sì pieno di insidie, ma anche di esperienze straordinarie tutte da vivere, in compagnia del simpatico farabutto Flynn Rider.

Felice connubio tra la gloriosa tradizione Disney delle principesse animate in tecnica tradizionale, tra storie incantate e momenti di musical, e la new wave Pixar di Lasseter, scanzonata e tecnologicamente all'avanguardia ma anche ricca di profondità, Rapunzel è un cartoon che fa ben sperare per il futuro disneyano. Il film è, infatti, in grado di intrattenere e far sognare il pubblico di tutte le età. La storia scorre via con apparente semplicità, nascondendo tuttavia al suo interno un intreccio e una sottigliezza psicologica non da poco per quanto riguarda i tre personaggi principali, accattivanti e sfaccettati. Menzione d'onore poi per Pascal, camaleonte che nonostante i suoi poteri mimetici spicca letteralmente sullo schermo e conquista i cuori di tutti con la sua irriverente simpatia. Non altrettanto bene caratterizzati gli altri personaggi, invece, semplicemente funzionali alla trama, ma non è necessariamente un difetto, come non lo è il fatto che tutto si svolga forse un po' troppo velocemente e rocambolescamente, ma è probabilmente una scelta per ingraziarsi anche il pubblico dei maschietti, altrimenti non molto propenso a dare una possibilità alla storia di una principessa, per quanto volitiva e grintosa. Da sottolineare l'ottima realizzazione tecnica, che senza rutilanti ed invadenti effetti speciali dimostra come la computer grafica (e anche il 3D) possano sposarsi bene con l'animazione tradizionale. Una curiosità: a dare la voce alla bella Rapunzel, in italiano, abbiamo l'altrettanto bionda Laura Chiatti, che a dispetto delle sue non straordinarie doti d'attrice si rivela invece portata per il doppiaggio, con nostra piacevole sorpresa.
giudizio: *** 1/2

(Venerdì 26 Novembre 2010)
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