 La madonna femminista di Guido Chiesa Io sono con te Una pellicola che rivoluziona la storia della maternità più famosa della storia
di Oriana Maerini La trama è quella più famosa del modo: Maria è una giovane ragazza, figlia di pastori, promessa in sposa a Giuseppe mentre già aspetta un bimbo, va a vivere con il marito a Nazareth. Dà alla luce, da sola, in una grotta un bambino che i sapienti studiano per il prodigiosi poteri. Fin dall'adolescenza, attraverso le sue semplici risposte e la sua dolcezza, metterà in scacco i capi religiosi confutando le ferree leggi dell'epoca. Lo sviluppo dell'opera è rivoluzionario. E' un film che vale più di un trattato di pedagogia. Io sono con te. - "La storia della ragazza che ha cambiato il mondo" di Guido Chiesa è una pellicola che spiega la maternità più famosa della storia con occhio laico ma attento a non disconoscere le fonti evangeliche. Il Gesù di Chiesa non è un Dio ma piuttosto un bambino comune dotato, grazie all’educazione illuminata di sua madre, di una straordinaria sensibilità. Maria è una femminista ante-litteram, una dolce e giovanissima donna che ha il coraggio di combattere contro leggi e tradizioni patriarcali e maschiliste che infrangono la dignità umana. Fino al punto di opporsi per suo figlio alla pratica della circoncisione. Giuseppe che apparentemente è passivo è, in realtà, descritto come un uomo che sottostà all’imponenza morale e alla grazia della sua consorte. Ammiriamo il coraggio del regista di sostenere fino in fondo la sua idea che “in una madre risiede il cardine dell'intera vicenda umana”. Quando Gesù adolescente incita i suoi compagni alla pace e alla non violenza uno di essi gli risponde: "ma io non sono speciale, non ho avuto una madre come la tua!

Per dare più credibilità al racconto Chiesa ha scelto di girare il film nelle campagne del sud tunisino, un luogo che si può accostare molto bene alla Palestina del tempo. Ha scelto, inoltre di usare, a parte pochi attori famosi fra cui Fabrizio Gifuni nel ruolo di un saggio e Carlo Cecchi in quello di Erode, tutti non professionisti: pastori e contadini del luogo. Tutti recitano nella loro lingua, un dialetto dello stesso ceppo semitico da cui provengono l’ ebraico, l’aramaico e arabo. Una sfumatura etnografica che non dispiace. Peccato che un doppiaggio, a tratti veramente mediocre, tolga spessore ai personaggi. Il film spiega il nucleo della rivoluzione del cristianesimo: la grandezza di Gesù risiede nell'educazione ricevuta da Maria. Sono due essere illuminati che, attraverso la loro dolcezza e la semplicità del loro atteggiamento riescono a confutare le verità sacre all'epoca. Ottima la sceneggiatura scritta dal regista insieme a Filippo Kalomenidis e Nicoletta Micheli che usa semplici stratagemmi (ad esempio la scena della nascita del capretto) per spiegare l'animo e le scelte di Maria (quella di partorire da sola). Ma se il messaggio del film è centrato e altamente lodevole, sul profilo squisitamente cinematografico, la pellicola presenta il neo della mancanza di ritmo e dinamismo. Un difetto comune del resto a quasi tutti i film che hanno trattato tematiche religiose e da cui neppure Rossellini (con Atti degli apostoli, e Francesco giullare di Dio) fu immune.
giudizio: * * * 1/2

(Venerdì 19 Novembre 2010)
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