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Oliver Stone rimesta nuovamente il “cancro” della finanza

Wall Street - Il denaro non dorme mai

La New Economy e Gekko il "principiante"


di Roberto Leggio


Finiti i rampanti anni ’90, eccoci nella crisi economica del 2008. All’epoca Gordon Gekko (Micheal Douglas), era un animale di Wall Street, tanto spregiudicato da distruggere aziende e ricrearne altre, traslando denaro da destra a manca, finendo ingabbiato per una “speculazione” fallimentare. Adesso dopo vent’anni torna in libertà, ma quello che trova, non è più la Wall Street che conosceva. Gli squali ci sono ancora, ma questa volta sono più spietati. In quanto l’avidità è diventata così “conclamata”, che basta una falsa notizia per far crollare borse e banche a volontà. Gekko è l’anima di traino del nuovo film di Oliver Stone, dove un giovane brooker (Shia La Beouf) si ritrova a lavorare (per vendetta) per il concorrente che ha appena distrutto la banca per la quale ha lavorato per anni. Il giovanotto però è innamorato della figlia di Gekko, una “neocon” che gestisce un giornale di sinistra che mette sul piatto le malefatte dell’Occidente denaroso, opulento e industrializzato. Non ha un buon rapporto col padre (anzi lo detesta) e vorrebbe che il fidanzato (affascinato dalla personalità di Gekko e dal suo “sapere finanziario”), non si immischiasse col genitore, perché giustamente, non è diventato così buono come sembra…


La “bolla” della finanza (quella che mandò per aria le banche americane e di conseguenza quelle mondiali), scoppiò in quanto l’economia armonizzata nascondeva “manovre” non chiare e ci volle l’intervento di Obama per dargli un freno e far girare (almeno in apparenza) il denaro nelle tasche dei cittadini. Oliver Stone, su questo “sommerso” rimette piede a Wall Street, cercando per quanto gli sia possibile di rimestare il torbido della finanza, capace di distorcere il sistema, avvelenando la vita delle persone normali. Ma se il Wall Street di vent’anni fa svelava i meccanismi perversi della macchina finanziaria con piglio critico, questa volta, sebbene il film sia quasi perfetto, non riesce a graffiare come dovrebbe. La metafora della bolla cambriana, che determinò la vita sulla Terra, non è così determinante a spiegare come la “bolla” finanziaria della New Economy, si sia gonfiata velocemente e sia esplosa ancor più rapidamente, facendo impazzire tutte le piazze del mondo. La perversione del denaro, l’avidità e la speculazione, sono il paradigma di come le banche siano diventate il cancro che “ammalano” l’assetto finanziario mondiale. Su questo piano Stone si focalizza in parte, in quanto il film più a denunciare uno stato di fatto (l’ingordigia dei banchieri), si incanala sui sentimenti che legano i tre protagonisti principali. Leoni e Agnelli destinati a riappacificarsi solo dopo un vacuo “happy end”.

Giudizio **1/2




Il commento cinefilo di Pino Moroni
Un confuso "ritorno dal passato"
La finanza al tempo dell’America di Obama
Wall Street e le ipocrisie finanziarie



(Giovedì 21 Ottobre 2010)


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