.


Recensioni Festival Eventi Sipario Home video Ciak si gira Interviste CineGossip Gadget e bazar Archivio
lato sinistro centro

Home Archivio      Stampa questa pagina  Invia questa pagina  Zoom: apri la pagina in una nuova finestra


Oggi a Roma per presentare "Inception"

Christopher Nolan

"Mi piace affrontare la parte più oscura dell’animo umano".


di Roberto Leggio


Dopo aver “riavvolto” la memoria, dato vita a dei prestigiatori “cloni”, riavviato l’Uomo Pipistrello ( “Il cavaliere oscuro” si è aggiudicato di cui due Oscar),.Christopher Nolan gioca con il subconscio. Quello profondo. Così talmente onirico, da potersi trasformare a piacimento. Inception, il suo nuovo film che arriverà in Italia il 24 Settembre distribuito da Warner Bros in 600 copie, parla appunto di come sia possibile, attraverso un sogno condiviso, estrarre o impiantare ricordi nella mente di qualcuno. Leonardo D Caprio è “l’estrattore” perfetto, un uomo con un passato oscuro, su cui pende l'accusa di aver ucciso la moglie, “letteralmente” persa in un sogno ad occhi aperti. Fuggito dal suo paese Leo sfrutta l'offerta di un miliardario Giapponese che gli dà la possibilità di rientrare in USA e riabbracciare i figli in cambio dell' "impianto" di un'idea nella mente di un concorrente. Il film è stato un grande successo al box office americano: costato 200 milioni di dollari ne ha guadagnati, finora, più di 760 milioni. L’Italia è l’ultimo paese in cui il film verrà distribuito dopo i successi planetari abbiamo incontrato il regista Christoper Nolan per scoprire i segreti di questa formula vincente che coniuga psicanalisi, thriller e grande cinema d’azione.

Si aspettava questa risposta al box office…

Il film è concettuale, complicato e il risultato del box office è andato ben oltre le nostre aspettative. E’ vero comunque che un film come questo, con una trama a puzzle con tanta azione, spostamenti nell’inconscio e che si presta a vari livelli di interpretazione aveva tutte le carte in regola per dare ottimi frutti.

Come sarà il suo nuovo Batman?

Non mi piace parlare dei miei progetti futuri. Non è per scaramanzia, ma finché non c’è una buona sceneggiatura da proporre non mi sento di grado di garantire se un film si farà o meno. Ad ogni modo sto lavorando allo script e mio fratello Jonathan sta scrivendo un primo trattamento. Cosa ne verrà fuori ancora non lo sappiamo.

Inception è sorta di videogame della mente. Quali sono state le fonti di ispirazione?
Avevo in testa questa storia già dieci anni fa. Lo script originale era una sorta di horror onirico, poi la trama è cambiata in corso d’opera. Nel frattempo c’erano stati i vari Matrix e qualche ispirazione è venuta da lì. Comunque molti spunti provengono da Borges, da 2001 di Stanley Kubrick e da Blade Runner di Ridley Scott. Anche i videogames moderni, con tutti questi menù e sottomenù mi hanno suggerito l’idea di entrare in un sogno che poi si dilata in un altro e in un altro ancora…


Com’è cambiata la storia negli anni?

Quando ho iniziato a pensare al film, verso la fine del secolo, al cinema arrivavano molte pellicole come Matrix e Dark City, in cui la realtà era rovesciata, alternativa e i protagonisti si chiedevano cosa era reale e cosa non lo era. Non avevo idea dove sarai arrivato, ma avevo ben chiaro che la storia avrebbe parlato di un sogno a scatole cinesi.

Ha avuto difficoltà a trovare un produttore per un film così complesso?

Si, all’inizio non sapevo nemmeno se avrei trovato una produzione interessata al progetto. Ho immesso la sceneggiatura nel circuito degli Spec Script e sono andato alla ricerca di uno studio che finanziasse il film. Sono stato fortunato perché dopo il successo di Dark Knight la Warner Bros fremeva per fare un altro film con me.

Ha scritto la sceneggiatura pensando a Di Caprio?

No. Abbiamo parlato di cast solo quando la Warner ha dato il suo ok per la realizzazione del film. Di Caprio è stato ingaggiato solo a quel punto e devo dire che si è innamorato della vicenda così tanto che ha dato anche dei suggerimenti costruttivi durante le riprese.

Azione e violenza finalizzata allo svolgimento della trama?
Sono abituato a girare scene d’azione… e devo dire che mi piace molto. Il difficile è mettere certe scene al posto giusto per dare al film una carica emotiva e che sia soprattutto appannaggio della trama. Per Inception dovevo manipolare le regole del mondo “onirico” in cui sono immersi i personaggi. La geografia della mente di un uomo è molto vasta e quindi il difficile era mettere tutte le tessere al posto giusto. Nel film i personaggi “vivono” in vari livelli di subconscio e ognuno sviluppa una propria realtà, perciò l’azione doveva essere finalizzata alle emozioni oniriche di ognuno di loro.

Una scena di Inception



Darren Aronofsky ha accusato gli studios di dare carta bianca a chiunque per un film a largo budget...

Credo che mi abbiamo dato carta bianca dopo il successo di Dark Knight. Hollywood è un’industria e punta su registi e attori in grado di assicurare grandi incassi. Avere molti soldi tra le mani per gestire un film è comunque una grande responsabilità. Devi garantire il successo che si loro si aspettano. Come dicevo Inception è andato ben oltre le nostre aspettative e quindi il risultato ci ha ripagato di tutti gli sforzi.

Ma se potessero dare carta bianca a tutti pensa che sugli schermi ci sarebbero più capolavori?

Non so. Certo che se gli studios avessero la mano libera probabilmente vedremmo più bei film e magari anche film più brutti, poi però è sempre la risposta del pubblico a decretare il successo o l’insuccesso di un film.

I suoi film sono sempre angoscianti e scavano spesso nell’inconscio umano. Perchè?

Se dovessi analizzare ogni storia che scrivo, sarei sempre sul lettino dello psicanalista! Tutti i miei film affrontano l’angoscia forse perché mi piace affrontare la parte più oscura dell’animo umano. Ma in fondo scrivo e dirigo quelle storie che secondo me sono più interessanti.

Inception è zeppo di effetti speciali…

Il cinema permette di realizzare cose “impossibili”, infatti è un ottimo veicolo per esplorare realtà alternative. Tutto è permesso grazie agli effetti speciali. Se non ci fossero stati come pensate che avrei potuto spiegare i vari salti “onirici” che avvengono nella mente dei protagonisti?

Si parla di 3D come il futuro del cinema, lei cosa ne pensa?

Ho dei pensieri complessi sul 3D. E’ intrigante ma non lo vedo come il futuro del cinema. Da parte mia penso ancora in 2D e non ho progetti in mente con questa nuova tecnologia. Il problema magari è del pubblico che decide se indossare gli occhiali o meno. Per quanto mi riguarda forse il futuro del 3D con i videogames di nuova generazione… staremo a vedere.

Inception è un film che si presta benissimo ad un videogioco, ci ha pensato?
Dato che il mondo di Inception è così complesso e pieno di suggestioni variabili, stiamo pensando seriamente di trarne un videogame. Mi piacerebbe che il giocatore potesse interagire con lo schema principale e cambiare di volta in volta il livello in cui si trova.

Una scena di Inception

La moglie che riappare nel sogno a Di Caprio
Marion Cotillard
Nel film "Inception"

Oggi a Roma per presentare "Inception"
Christopher Nolan
"Mi piace affrontare la parte più oscura dell’animo umano".
Nelle sale italiane dal 24 settembre ha già guadagnato 760 milioni di dollari in USA.

All’interno di un sogno ad occhi aperti
Inception
Onirico thriller del subconscio



(Martedì 21 Settembre 2010)


Home Archivio      Stampa questa pagina  Invia questa pagina  Zoom: apri la pagina in una nuova finestra

lato destro