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Dialoghi di forte impatto e tanta, tantissima azione.

I Mercenari

Ottava regia di Sylvester Stallone


di Antonella Murolo


Creare un film come non se ne vedevano da tempo: questo l’obiettivo di Sylvester Stallone alla sua ottava regia. “I mercenari”, questo il titolo italiano di “The Expendables”, si impossessa di una vecchia formula, quella dell’action movie tanto in voga negli anni Ottanta, e la rende contemporanea.
Letteralmente “expendable” indica un qualcosa che è pronto per essere sacrificato alo scopo di portare a termine un obiettivo militare. Questo il nome di un gruppo di uomini non in sincronia con il mondo, che vivono la propria vita secondo un codice ben preciso ma estraneo ai classici stilemi sociali. Non hanno una famiglia e le loro vite personali sono un vero e proprio disastro. L’unica cosa che li lega è la loro amicizia e la passione verso quello che fanno, una vocazione e una passione più che un lavoro. Barney Ross, con il volto del maestoso Stallone, è un uomo coraggioso che non ha nulla da perdere, nonché il capo di questa banda di moderni mercenari apparentemente inarrestabili. Il misterioso Church, interpretato da Bruce Willis, offre loro un lavoro che nessun altro accetterebbe: deporre il generale Gaza, dittatore sanguinolento dell’immaginaria isola di Vilena, e porre così fine agli anni di morte e distruzione inflitti sul suo popolo.



La missione affidata agli Expendable è in realtà soltanto un pretesto narrativo per dare un filo cronologico a un film in cui unico obiettivo è portare l’azione a livelli estremi. Esplicativa è la prima scena della pellicola che presenta perfettamente quelli che sono i ritmi che lo spettatore deve aspettarsi per gli oltre 100 minuti di film. Dialoghi essenziali e di forte impatto e tanta, tantissima azione. Sylvester Stallone (nella triplice veste di attore, regista e sceneggiatore), Jason Statham, Jet Li, Dolph Lundgren e tutti gli altri membri del cast stellare che partecipa alla produzione, tra i quali non possono non essere menzionati Mickey Rourke, Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis, non si risparmiano in adrenaliniche prove fisiche, inseguimenti, esplosioni e combattimenti di ogni tipo. Tutti i membri della squadra sono degli esperti di vari tipi di armi da combattimento, perciò è normale che siano state previste per loro alcune tra le armi più grandi e cattive disponibili sul mercato, dal fucile AA-12, considerato dagli appassionati come l’arma più potente al mondo, all’Arkansas Toothpick, il pugnale pesante e bilanciato, arma preferita di Lee Christmas. Sembra proprio di trovarsi davanti a quei celebri film d’azione che nello scorso ventennio hanno reso famoso questo genere, dove tutto, dalle armi alla morale, è duro a morire. L’unica grande pecca del film è da attribuire ai personaggi chiamati a dare vita alla storia. Un cast talmente ampio e con nomi così altisonanti sembra non aver permesso un adeguato approfondimento psicologico di tutti i membri della banda, che spesso sono rilegati ad un, seppur significativo, cameo o ad agire senza che le proprie motivazioni siano realmente chiare. Ma poco importa in una pellicola come “The expendables” dove, in nome dell’azione più pura e senza esclusione di colpi, tutto diventa sacrificabile.

giudizio: **

YANG
Sylvester Stallone
"Sarei patetico in un film drammatico"
E' riuscito a riunire ne I Mercenari tutti di duri del cinema d'azione.



(Mercoledì 1 Settembre 2010)


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