 Una commedia di Jared Hess. Gentlement Broncos Il regista conferma il suo stile registico
di Mirko Lomuscio Come ai tempi del suo film d'esordio Napoleon Dymamite, Jared Hess (Super Nacho), con il suo stile irriverente, torna a parlare di giovani alienati, rinchiusi nel loro strambo mondo fatto di amicizie particolari e famiglie al di fuori del comune. Infatti, abbandonati i lottatori messicani dell’opera precedente (il succitato Super Nacho), lo strambo regista ci racconta la storia del giovane Benjamin (Michael Angarano), un ragazzo creativo che come passatempo ha quello della scrittura, in particolare quella incentrata sui racconti di fantascienza. Fatale sarà per lui l’incontro col suo idolo letterario Chevalier (Jemain Clement), un uomo spietato che, riconoscendo in un racconto di Benjamin le potenzialità per un prossimo libro di successo, manipolerà l’opera all’insaputa del giovane scrittore. Per di più quest’ultimo vedrà il suo scritto trasposto per lo schermo in un mediocre film prodotto dall’amica Tabatha (Halley Feiffer). Di conseguenza la carriera di Benjamin come scrittore di racconti di fantascienza sembra in declino, ma lui, come il suo Bronco (Sam Rockwell),l’eroe protagonista dello scritto, alla fine non s’arrenderà e cercherà di far valere i suoi principi d’autore.

Chi conosce Hess troverà in Gentlemen Broncos la conferma del suo stile registico, ridotto ad una serie di campi fissi e ritmi lenti che lo distinguono ormai da tempo. Il meglio del film risiede, però, nella scrittura fatta a quattro mani dal regista insieme all’immancabile moglie Jerusha, che riesce ad imbastire una storia simpatica e accattivante ricca di graffiante ironia. Geniale l’idea di voler mostrare in contemporanea alla storia di Benjamin anche le avventure del Bronco di Rockwell (Confessioni di una mente pericolosa), creando un parallelo che eguaglia le due vite e unifica i due personaggi, quello reale e quello partorito esclusivamente da una mente creativa. Praticamente un elogio alla creatività vera e pura qui coinvolta nel pericolo di essere commercializzata dal cinismo del Chevalier del bravissimo Clement. A parte questo guizzo creativo per il resto Gentlemen Broncos si può definire come una commedia che non ha molto da offrire oltre all’ironia snob autoriale. Riempiono poi il tutto gli strambi personaggi presenti, una galleria di facce e caratteri da cartone animato che avrebbero fatto anche la loro bella figura in un qualsiasi film di John Waters. Tra i tanti vanno ricordati i volti della Coolidge (American pie-Il primo assaggio non si scorda mai), di Hector Jiménez (già nel cinema di Hess col film Super Nacho) e di Mike White (School of rock), quest’ultimo anche produttore del film, entrambi nella parte di personaggi assurdi, ormai marchio di fabbrica di Jared Hess. giudizio: **

(Martedì 8 Giugno 2010)
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