 Il fuoco della speranza nella terra dei morti The Road Desolante capolavoro post-apocalittico
di Roberto Leggio L’uomo e il bambino procedono verso Sud, attraversando quello che un tempo era il pianeta Terra. “Una luce ha forato il cielo”, distruggendo tutto, piante, animali e esseri umani. Tra la cenere, chi è rimasto è diventato “cannibale” dimenticando pietà e umanità. L’uomo e il bambino, padre e figlio, vivono di stenti con una pistola, due colpi in canna e il ricordo di una madre che ha preferito abbandonare la speranza e il fuoco della vita. Prima del mare (non più blu) incontreranno un Vecchio, che pensa di trovarsi in Paradiso; un Ladro e tanta, tantissima desolazione. Sulla spiaggia il bambino capirà il senso della vita e dell’istinto.

Tratto dal romanzo premio Pulitzer di Cormac McCarty, The Road è un film cupo, desolante, ma profondamente attaccato alla vita. Metafora sulla natura e su un mistero infinito che non sappiamo spiegare (nessuna spiegazione è data sul cataclisma che ha reso il pianeta una terra di morti “vaganti”), è una potente riflessione sull’animalità dell’uomo e sul suo istinto di sopravvivenza. Ma è anche un’esplorazione (conscia e non) dell’innata speranza che spinge l’essere umano a resistere contro ogni avversità. Il film diretto da John Hillcoat (e decolorato da Javier Aguirresarobe) è un’opera di grandi temi, amore filiale, integrità morale e forza interiore, da farne una sorta di capolavoro maledetto ed intelligente. Grandissima interpretazione di Viggo Mortensen, sul quale pesa il destino degli eventi, ma è soprattutto nella forza espressiva degli occhi del piccolo Kodi Smit-McPhee, nei quali si riflette tutta l’ingenuità e la speranza del mondo.
Giudizio ***

(Giovedì 20 Maggio 2010)
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