 La Kermesse che indaga sulle arti visive dell'Estremo Oriente Far East Film Aperta ieri la dodicesima edizione del festival udinese
di red. 
Una scena di "Dream Home!" Udine. Si è aperta ieri, con l’anteprima internazionale di Sophie’s Revenge e con l’anteprima mondiale di Dream Home!, la dodicesima edizione del Far East Film, il grande festival (anzi: la grande festa) che indaga gli spazi visivi e gli stili dell’Estremo Oriente. La kermesse si può considerare ormai, visto il suo crescente successo di critica e pubblico, come la maggiore vetrina occidentale dedicata al cinema popolare asiatico.
Sempre firmata dal Centro Espressioni Cinematografiche con il Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” questa edizione offre al pubblico 72 titoli (su oltre 600 presi in esame), sfogliando in 9 giornate di programmazione le migliori proposte targate Cina, Hong Kong, Corea del Sud, Giappone, Filippine, Indonesia, Thailandia, Taiwan e Vietnam. Parallelamente alle proiezioni, che comprenderanno l’anteprima internazionale assoluta del nuovissimo lavoro di Erik Matti (The Arrival) e l’imperdibile Psycho Horror Day del 28 aprile (icona stessa del FEFF, la maratona indosserà quest’anno i colori del thriller), non mancheranno poi le traiettorie di approfondimento quotidiano, così come non mancheranno gli eventi nell'evento, a cominciare dal ritorno delle grandi retrospettive (una dedicata alla leggendaria casa di produzione giapponese Shintoho, l’altra al cinema non allineato di Patrick Lung Kong) e alla prima edizione di Eave Ties That Bind, nuovissimo workshop internazionale dedicato ai produttori asiatici ed europei.

(Sabato 24 Aprile 2010)
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