 Il regista ha presentato oggi alla stampa "Sul mare" Alessandro D'Alatri "Volevo raccontare la fragilità delle nuove generazioni"
di Oriana Maerini Roma. Dopo Commediasexy Alessandro D'Alatri torna sul grande schermo con una storia d'amore, di fragilità e di malessere sociale. Lo fa con Sul mare, adattamento cinematografico del romanzo In bilico sul mare di Anna Pavignano (co-sceneggiatrice insieme a lui del film). Il film, prodotto e distribuito, in 250 copie, da Warner Bros Italia sarà nelle sale da venerdì 2 aprile. E' una storia in cui il dramma delle morti bianche si mescola al racconto romantico di un amore estivo. La pellicola, ambientata sull'isola di Ventotene, narra, in prima persona, la vita di Salvatore, un giovane e aitante barcaiolo che scopre l'amore con una bella e controversa turista genovese. Per raccontare questa storia D'Alatri ha scelto di esplorare un nuovo mezzo: il cinema digitale. Sono stato consigliato dai registi emergenti che ho conosciuto, negli anni, nei concorsi di cortometraggi dove sono stato spesso in giuria. - ammette il regista di Casomai durante l'incontro con la stampa - Ho chiesto loro che camere usavano e mi hanno indicato la la Sony Ex1. L'ho provata e mi ha convinto.
Quindi è con questa macchina che ha girato Sul mare? No, io ho scelto il nuovo modello: la Sony EX3, una Full HD, che ho testato con le ottiche Zeiss. Trovo che la telecamera digitale sia un mezzo eccellente per fare cinema in modo più libero ed economico. L’unico lato negativo, forse, per me è l’eccessiva maneggevolezza del mezzo. Quindi considero Sul Mare come il mio film d'esordio. Dopo l'esperienza con il digitale farò molta fatica a tornare indietro...
Cosa l'ha convita a mettersi nuovamente in gioco? Mi ha affascitato la scrittura di Anna Pavignano. E' lei che mi ha convinto a buttarmi in questa avventura. Mi piaceva l'idea di poter raccontare con spirito libero comportamenti e fragilità delle nuove generazioni. 'Sul mare' è il film più costoso che abbia mai fatto, non in senso economico, ma per l’immenso capitale di entusiasmo messo a disposizione delle persone che vi hanno partecipato.

In qualche modo è un film sul ribaltamento dei ruoli? Si, oggi spesso sono più gli uomini a soffrire in amore. Mi piaceva l'idea di raccontare il ribaltamento dei ruoli. Una volta erano le donne che incalzavano gli uomini per farsi sposare, per mettere su famiglia. Qui è la ragazza che fugge dall'impegno sentimentale. Paradossalmente questo ragazzo rude e semplice possiede una sensibilità più spiccata della sua coetanea.
E' vero che dialoga su Facebook con i ragazzi? Si, mi piace parlare direttamente con chi ha visto il film. Questo network mi sembra uno strumento fantastico, capace di riportare il cinema in contatto col pubblico.
Perchè ha scelto degli attori sconosciuti? Amo lavorare con volti nuovi perchè gli attori famosi, con il loro passato, mi distraggono. Inoltro trovo inaccettabile che oggi per la realizzazione di una pellicola sia fondamentale la notorietà degli attori presenti nel cast. Dario Castiglio, il ragazzo che ho scelto per interpretare Salvatore, mi ricorda molto Kim Rossi Stuar. Cercando l'anima del suo personaggio ha sposato il ruolo che interpreta.
Cosa si aspetta da questo film? E' una delle poche volte in cui non vivo l'ansia dell'uscita in sala. Sul mare rappresenta già una scomessa vinta perchè sulla carta era una "missione impossibile". E' un film riuscito grazie all'entusiasmo di tutte le persone che hanno lavorato con me. Per la prima volta la sera, nonostante la stanchezza e le difficoltà, tutte le persone mi ringraziavano per avergli dato l'opportunità di partecipare a questa esperienza.

(Lunedì 29 Marzo 2010)
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