 L'ultima opera di Roman Polanski L'uomo nell'ombra Tratto dal romanzo "Il ghostwriter" di Robert Harris.
di Mirko Lomuscio Nonostante sia stato protagonista di un’avventura processuale che lo ha visto per lungo tempo costretto a rimanere confinato in una prigione, Roman Polanski è riuscito a portare a termine anche questa sua ultima fatica, L’uomo nell’ombra. La storia ruota attorno alla vita dell’ex primo ministro britannico Adam Lang (Pierce Brosnan) il quale vuole portare a compimento la sua autobiografia nonostante che lo scrittore che se ne stava occupando sia stato trovato morto in mare. Il nuovo sostituto ghost writer (Ewan McGregor), non facendosi troppe domande sulla tragedia del suo predecessore, complice un lauto compenso, accetta l’incarico e porta avanti il suo lavoro con doverosa professionalità. Ma più va avanti e più scopre che la vita di Lang non è tutta basata su verità e sincerità, anzi, al contrario, lo scrittore viene a conoscenza di un complicato intrigo che farà luce sul passato del potente uomo politico.

L’arrivo in sala di un film diretto da un maestro come Polanski è sempre carico di aspettative. Purtroppo dobbiamo constatare che, nonostante un'ottima regia, il film, anche se ben sviluppato, risulta essere un modesto thriller. Tratto dal romanzo Il ghostwriter di Robert Harris, L’uomo nell’ombra è una pellicola pervasa da un’atmosfera dark e con una trama molto intricata. Lo script, ad opera del regista insieme ad Harris, è come un complicato meccanismo ad orologeria che più avanza più diventa spaventoso, descrivendo come la verità viene manipolata dall’alto di certi sistemi politici. Il film pone, inoltre, l'accento sul fatto che non tutto quello che viene deciso dalla classe politica per il nostro futuro è sempre sorretto da una buona intenzione. Ed è qui che entra il gioco il fattore sfiducia, che Polanski sviluppa dando ad ogni singolo personaggio una doppia personalità: quella pubblica e quella privata. Due aspetti che mai coincidono ma che sempre entrano in contrasto; verità e falsità messi a confronto, vivono nella mente di un uomo senza scrupoli di coscienza. E’ su questo tipo di messaggio che L’uomo nell’ombra si sorregge: un’idea vincente che però non viene trattata con la giusta intensità emotiva. McGregor è un convincente protagonista per questo thriller politico mentre Olivia Williams, nel ruolo della moglie di Adam Lang, dona un ottimo contributo emotivo. Ma il migliore attore del cast è Brosnan che, con la sua bella presenza fisica e il suo aplomb, rende bene l'ambiguità del personaggio di Lang. Di notevole impatto l’inquadratura finale del film, un colpo di coda di toccante bellezza per il suo simbolico messaggio. guidizio: * *

(Giovedì 1 Aprile 2010)
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