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Un sequel non all'altezza dell'originale girato da Betty Thomas

Alvin superstar 2

Sempre in grado di divertire i più piccoli


di Mirko Lomuscio


Quando il successo chiama non si può fare a meno di fare un sequel. Quindi anche Alvin superstar, film per bambini del 2007 ricco di effetti speciali live action ora gode anch’esso di un numero due girato un nuovo regista (Betty Thomas).
Tornati alla ribalta, i tre dolci scoiattolini Chipmunks, Alvin, Simon e Theodore, affrontano nuove esperienze che la loro vita gli farà conoscere. Accuditi momentaneamente dall’imbranato cugino Toby (Zachary Levi), che presenzierà finché Dave (Jason Lee) non si riprende dall’ospedale dove è ricoverato a causa di un incidente, i nostri protagonisti dovranno iniziare ad andare a scuola, un posto quest’ultimo che inizialmente gli darà filo da torcere.
Ma, cosa più grave, il loro acerrimo nemico Ian (David Cross) ha intenzione di farsi vivo, cercando di schiacciare il successo musicale dei Chipmunks usufruendo della scoperta di tre dolci scoiattoline dalle doti vocali notevoli: loro si chiamano Brittany, Jeanette e Eleanore ed il nome del trio è le Chipettes. I due gruppi musicali incroceranno il cammino e, oltre alle gare canore, ci sarà spazio anche per l’amore.



Performance vocali, con la rielaborazione di canzoni moderne in Chipmunk style, sono all’ordine del giorno per questo sequel e la voglia di infarcire la storia con nuove situazioni quotidiane rendono la trama più coinvolgente. Forse lo script ad opera di Jon Vitti (I Simpson-Il film) Johnathan Aibel e Glenn Berger (Kung-fu panda) condensa un po’ troppe cose e, alla fine, Alvin superstar 2 può risultare un po' stucchevole.
Ma almeno ci si diverte e la presenza animatronica dei sei scoiattolini fa si che il loro lato tenero è in grado di accattivarsi la simpatia del pubblico. Uscito di scena, l’attore Lee (Clerks 2) compare il meno possibile lasciando fare tutto il resto in carne ed ossa al calibrato Levi (F.B.I.-Operazione tata), abbastanza noto da noi per la serie televisiva Chuck, mentre Cross (Men in black) risulta abbastanza insopportabile come compete, d’altronde, al classico ruolo del cattivo da cartone animato. Il sequel non raggiunge i livelli dell'originale ma è comunque un un buon prodotto di genere in grado di divertire il target infantile a cui è rivolto.


giudizio: **



(Lunedì 1 Febbraio 2010)


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