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Quando l'Alieno rapisce l'umano...

Il quarto tipo

Un docu-fiction paranormale di Olatunde Osunsanmi


di Oriana Maerini


E' tutto vero o tutto falso? Questa è la domanda che viene spontanea dopo aver visto Il quarto tipo del regista Olatunde Osunsanmi, specializzato in horror (Cavern) che porta, ora, sullo schermo una vicenda reale (?) accaduta a Nome, una cittadina dell' Alaska (la sparizione di molte persone e gravi fenomeni di perdita del sonno in gran parte della popolazione) e raccontata da Abigail Tyler (interpretata da Milla Jovovich) , una psicologa mandata lì ad investigare dal governo americano. La dottoressa usa l'ipnosi regressiva per far rivivere ai suoi pazienti le loro agghiaccianti esperienze notturne causate dall'incontro con esseri extraterrresti.
Queste persone parrebbero avere un'esperienza del "quarto tipo" ultimo e più grave stadio di contatto con gli alieni. Secondo una scala di misura, stabilita nel 1972, per gli incontri con gli extraterrestri il primo tipo è il semplice avvistamento, il secondo è quando esistono delle prove, il terzo è un contatto visivo e diretto con con gli extraterrestri, il quarto e più terrificante è quello che comporta un “rapimento”.



Che crediate o meno agli UFO e agli Alieni non importa: questo film vi terrà incollati alla poltrona e presenta anche un notevole interesse sul piano stilistico. Innanzittutto la forma: un docu-fiction che affianca riprese reali (?) di grande effetto realizzate nello studio della dottoressa alle scene di ricostruzione filmica. Poi ci sono gli stratagemmi di sceneggiatura come quello di far parlare gli alieni nella lingua del popolo sumero, antica civiltà che ci ha lasciato nell'arte e nella scrittura segni tangibili di contatti con un popolo superiore (disegni di dischi volanti, uomini con tute da astronauta.)
Ma quello che non convince è l'assunto di base del film, dichiarato in apertura da Milla Jovovich in modo plateale e diretto al pubblico, che tutta la vicenda sia stata ricostruta con materiale d'archivio e dati storici. Ad un occhio cinematograficamente un po' smaliziato appare, infatti, evidente che anche le parti "vere" potrebbero essere state ricostruite ad arte allo scopo di creare emozione ed empatia nel pubblico. Forse qualcosa di vero c'è (il giornale locale “Anchorage Daily News” ha svolto un'indagine sui fatti narrati nel film) e il cinema, come accade da qualche anno a questa parte ( da The Blair Witch Project in poi), ne ha approfittato per tentare la scalata al box office spingendo il piede sull'accelleratore del thriller-horror.
Per chi crede negli UFO e company è una pellicola imperdibile che avvalora tesi e sospetti pseudo-scentifici; tutti gli altri troveranno il prodotto risibile ma, indubbiamente, ben costruito ed accattivante sul piano del brivido.

giudizio: * *

L'attrice spaventata
Milla Jovovich
Psicologa rapita dagli alieni in "Il quarto tipo"



(Venerdì 22 Gennaio 2010)


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