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Thriller di media fattura che non riesce ad emozionare

Whiteout-Incubo bianco

Ambientato in Antartide propone uno script intrigato ma banale


di Mirko Lomuscio


L’Antartide è il continente più isolato e freddo della terra: quale pretesto migliore per poter ambientarci un thriller ad indagine poliziesca? Il produttore Joel Silver (Commando) e il regista Dominic Sena (Kalifornia) devono aver innanzitutto pensato questo prima di poter realizzare Whiteout-Incubo bianco, per realizzare un film, tratto da un fumetto di Greg Lucka e Steve Lieber, che sprizza gelo ad ogni fotogramma. Le indagini condotte dall’agente federale Carrie Stetko (Kate Beckinsale) partono dal ritrovamento di un cadavere nel bel mezzo delle montagne nevose. Man mano che la poliziotta avanza con le sue ricerche, vengono allo scoperto vari tasselli che hanno a che fare con la scomparsa di un aereo russo negli anni ’50.
Aiutata dall’agente Robert Pryce (Gabriel Match), Carrie correrà più volte il rischio di lasciarci la pelle per qualcosa di cui ancora non sa l’importanza, ma ben presto ogni cosa verrà svelata.



Thriller di media fattura, Whiteout-Incbo bianco è un film che non riesce mai a decollare. Dopo un inizio folgorante l’opera in questione aleggia su uno stile anonimo, quasi televisivo, che poco ha da spartire con la trama poliziesca che racconta.
Buono per la tv del sabato sera, è rivolto soprattutto a chi si accontenta di veramente poco e sgrana gli occhi di fronte alla bellezza della protagonista Beckinsale (Underworld).
Il resto è tutto già visto e il regista Sena non sembra preoccuparsi più di tanto nelle alzate di tensione, con momenti che a volte sfiorano l’horror, ma che non servono a dare valore alla pellicola. Lo script, realizzato a quattro mani dai fratelli Hoeber (Montana) e dai fratelli Hayes (La maschera di cera), è abbastanza intrecciato ma, alla fine. non ha nulla di che da dire, con tanto di rivelazione finale intuibile già a dieci minuti dopo l’inizio. Anche le scene nella tempesta di neve sono belle ma non riescono a coinvolgere perchè, realizzate con effetti speciali al computer, risultano troppo inverosimili.
Prevedibile, noiosetto e monocorde: Whiteout-Incubo bianco è un film malriuscito che difficilmente si lascia seguire ma che alla fine non riesce neanche a risultare tra i peggiori nel suo genere, solo che alla sufficienza non ci arriva per un pelo. Consigliabile giusto a chi ha voglia di brividi facili e qui ne avrà in abbondanza.

giudizio: * 1/2




(Sabato 3 Ottobre 2009)


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