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Robert Rodriguez torna sulla via dell'infantilismo

Il mistero della pietra magica

Avventura per ragazzi che avvince e diverte


di Mirko Lomuscio


Robert Rodriguez (Dal tramonto all’alba) ne ha inventata un’ altra delle sue: dopo averci fatto assistere alla magia cinematografica di pellicole come Sin city e Planet terror, torna sulla via dell’infantilismo. Dopo la trilogia composta da Spy kids e Le avventure di Sharkboy e Lavagirl in 3D, porta ora sul grande schermo Il mistero della pietra magica.
Ambientata nell’immaginaria cittadina di Black falls, quest’opera vede per protagonista il piccolo Toe Thompson (Jimmy Bennett) il quale, facendoci da narratore, ci accompagnerà nella sequela di avventure che vedranno coinvolto lui ed i suoi conoscenti: da mamma (Leslie Mann) e papà Thompson (Jon Cryer) al potente magnate Mr. Black (James Spader), senza escludere amici come Loogie (Travor Gagnon) e nemici come Helvetica Black (Jolie Vanier).
Causa di tali situazioni assurde è una colorata e misteriosa pietra magica, che ha il potere di esaudire i desideri di chiunque, ed una volta entrata in possesso di qualsiasi abitante del luogo saprà solo dare problemi.


Con Rodriguez non si sa mai cosa pensare: poliedrico e pieno di ispirazione il regista texano riesce sempre a destare interesse qualsiasi cosa realizzi. Lui dirige, scrive, produce, monta, fotografa, realizza musiche e molto altro ancora per ogni sua opera e nonostante la mole di lavoro svolto porta sullo schermo idee e trovate che non riescono a distrarre lo spettatore.
Il punto debole di questo suo ultimo film nello svolgimento che all’inizio può creare più di uno sbadiglio, tanto da sembrare ripetitivo e simile ai film degli Spy kids. Per il resto la pellicola sa anche accattivarsi l’attenzione degli appassionati e il gioco fracassone, nonostante sia tirato per le lunghe, alla fin fine soddisfa.
E’ così che abbiamo coccodrilli affamati, caccole mutanti, neonati telepatici, morali anticapilistiche e tanto altro ancora al servizio di una trama infantile che con ingegno utilizza una struttura non circolare, debitrice di Pulp fiction, condita da tanta estetica da cinema fantastico di serie B anni ‘90.
Gli attori sembrano tutti divertirsi a partire da un perfido Spader (Wolf-La belva è fuori), ingrassato come da cartoon, proseguendo poi per il giovane protagonista Bennett (Amityville horror), che nonostante l’età ha già un curriculum invidiabile, e concludendo con i più grandi Cryer (Bella in rosa)e Mann (17 again-Ritorno al liceo). Tra loro anche il bravo William H. Macy (Fargo), qui nell’immancabile ruolo di uno scienziato pazzo.

giudizio: * *

Bauletto e Termos "shorts" per le mini-avventure
Shorts - Il mistero della pietra magica
Il gadget del film di Robert Rodriguez



(Sabato 8 Agosto 2009)


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