 Tre interessanti argomenti al RomaFictionFest La televisione che verrà “Attenti a quei due”, “Vows of silence”, “Mutazioni del documentario”
di Pino Moroni Al di là dei record dei numeri delle presenze , per il RomaFictionFest si profila un bilancio estremamente positivo per la varietà delle idee trattate anche in poche ore. Giovedì è stata premiata la coppia televisiva più di successo (Striscia la notizia), che ha presentato “Attenti a quei due” con Ezio Greggio e Enzo Iachetti. La conferenza stampa è stata un divertimento, pieno di battute intriganti ed intelligenti. È la storia di due poliziotti anomali, - ha detto Enzo Iachetti - uno serio e imbranato e l’altro spavaldo: il timido e lo sbruffone, una strana coppia in poliziesco. Litighiamo tutto il film, poi diventiamo amici. Ci saranno parecchie gag, -ha detto Ezio Greggio- perché siamo molto affiatati ed i personaggi ci somigliano, poi per dare di più ci vuole una storia forte e questa lo è. L’ispirazione è alle grandi coppie italiane più che alla omonima serie con Roger Moore e Tony Curtis. Un premio ai campioni degli ascolti e della comicità italiana che ha successo -ha detto il direttore Artistico Steve Della Casa- sono gli imperatori delle risate.

A seguire conferenza stampa del giornalista e regista Jason Barry, che accompagnato dal prof. Josè Barba Martin, ha presentato il documentario “Vows of silence” tratto dal libro “I legionari di Cristo”, scritto con Gerald Renner. È l’inchiesta sugli scandali del fondatore dell’ordine, padre Marcial Maciel, soprattutto per le accuse di abusi sessuali su minori mosse contro di lui. Già nel 2002 non si prestò attenzione –ha detto Jason Barry – ad un documento di vescovi che denunciavano questi misfatti. Nel 2004 il card. Ratzinger, per mezzo della Congregazione per la dottrina della fede, aprì una inchiesta. Nel 2006 lo stesso Papa invitò Maciel a finire i suoi anni (è morto nel 2008) in penitenza, preghiera e solitudine. Nel marzo 2009 è emerso che il religioso era padre di una ragazza che oggi ha 22 anni, vive in Spagna ed è stata allevata con i soldi forniti da Maciel. In luglio inizierà una visita apostolica alla Congregazione per far luce sulla doppia vita del fondatore e sulle attività della Congregazione stessa (circa 500 preti, 2500 seminaristi in 24 seminari di 22 paesi, 9 università e 166 scuole, 50.000 membri del movimento “Regnum Christi” e 650.000 dollari di budget annuale). Nei paesi anglofoni – ha continuato il regista Jason Barry le leggi permettono di avere più informazioni stampa. È per questo che i fatti accaduti negli Stati Uniti ed in Irlanda sono stati rivelati. Il prof. Barba Martin, ex seminarista molestato, ha parlato di una cospirazione, di una congiura del silenzio che ha avvolto questo scandalo. Tutti sapevano i fatti ma tutto è stato coperto dalla segretezza sia dei collaboratori che delle autorità superiori. “Il peggior male è quello che si nasconde nel bene” –ha aggiunto il prof. Barba Martin, parlando del culto della personalità di padre Maciel e del lavaggio del cervello fatto agli adepti da parte di una setta pericolosa. Jason Barry ha infine detto che teme il film non sarà distribuito in Italia.

La terza idea interessante si traduce in un evento-dibattito, moderato da Serafino Murri, con sceneggiatori, registi e broadcasters a confronto, sui cambiamenti del genere documentario nell’era dell’espansione dei “social network” e della diffusione degli “user generated content”. Era presente il Direttore di Current TV Italia, fondato negli Stati Uniti da Al Gore, Tommaso Tessarolo. Agli inizi l’idea era quella di aprire le porte della tv a chiunque avesse qualcosa da documentare – ha detto il Direttore - ma con l’esperienza italiana il rapporto con la rete è cambiato. La nostra programmazione ha un formato più tradizionale di standard comunicativi ed il nostro ruolo, nella logica di rete, riguarda le modalità collaborative con cui gli autori realizzano i loro video. Per i registi Daniele Vicari e Bruno Pellegrini, autori del progetto “Il mio paese 2.0”, documentario vincitore del David di Donatello 2007, il web è sembrato una buona opportunità. Pellegrini ha ribadito che ogni progetto editoriale deve trovare il suo linguaggio ed il mezzo più efficace. Il direttore dei Documentari di Fox Channel, Jan Ronca ha parlato di documentari costruiti sui contributi video raccolti attraverso internet. Infine per il regista Guido Chiesa le tecnologie hanno contribuito a cambiare i linguaggi, ma ciò che cambia è piuttosto la maniera di fruizione del prodotto ‘documentario’ (o come altro si può chiamare) da parte del pubblico. Ma l’altra componente sono sicuramente i budget.
(Sabato 11 Luglio 2009)
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