 Documentario su “Le avventure di Pinocchio” Il Pinocchio di Comencini Andrea Balestri ripercorre i luoghi del film
di Pino Moroni Andrea Balestri, il popolare bambino dello sceneggiato televisivo di Comencini Le avventure di Pinocchio (1972) ha avuto l’idea di ritornare sui luoghi dove era stato girato il film per fare un documentario. Un percorso tra le memorie di un bambino di circa 8 anni ed un omaggio a quello che fu il suo autentico padre adottivo, Luigi Comencini.

Ma la novità di questa docu-fiction, al di là della sorprendente presenza di un uomo maturo, lo stesso Balestri, che ripete le scene più famose del film, con la stessa freschezza e genuinità di quando era bambino, è la galleria di ritratti di schietta gente comune che riesce a descrivere. È la chiave del "cinema nel cinema", del "film sul film", che tanto successo ha avuto e continua ad avere nel tempo. La vera forza del filmato è nello sviluppo della storia antica, non quella letteraria, ma quella umanizzata così bene da Comencini, che rinasce nelle molteplici umanizzazioni del film di Balestri. Personaggi come i carabinieri, i muratori, i paesani, i ricchi , i poveri e gli oziosi dei villaggi, che erano la trama stessa del girare un film. E poi le maestranze che realizzavano il film: gli attrezzisti, gli scenografi, i fotografi di scena. O, semplicemente, la gente che allora accorreva in massa per ore ad assistere ai colpi di ciak. Tutti testimoni oculari di un episodio, di un aneddoto, gente che ha impresso nelle memoria e sa a memoria una particolare scena e dice ancora “c’ero anch’io".

Andra Balestri e Nino Manfredi Erano i tempi (Pinocchio fu girato nel 1971) del sogno del cinema, quando chi poteva partecipare in qualche modo a quel mondo pensava che tutto fosse in una favola. Andrea Balestri, che era ed è ancora un attore genuino e spontaneo, ripercorre nelle terre di maremma e del Lazio, luogo dopo luogo, tutte le location dove effettivamente girò Comencini. Il borgo di Geppetto a Farnese; la scuola, la casa della fata turchina alle Saline di Tarquinia ed al lago di Martignano; il paese dei balocchi a Guidonia Montecelio, il campo dei miracoli ad Anguillara Sabazia, le scene con il gatto e la volpe a Sant’Oreste, ecc. Ritrova i set naturali, a volte cambiati, a volte come allora. Ritrova, a distanza di circa 40 anni le persone naturalmente cambiate, che rivedono lui invece (e questa è la magia e la immortalità del cinema) come era allora. Gli parlano come ad un bambino dispettoso e birbante come doveva essere Pinocchio. Gli raccontano di come era vivace e come interagiva con loro e di quanto era bravo Comencini nel girare le scene di massa. Ed anche di come era bella la vita da giovani.

Andera Balestri e Gina Lollobrigida Oggi il "piccolo" Andrea, da adulto, vuole raccontare la magia di quell'incontro e il dietro le quinte di un'opera televisiva che ha segnato un'epoca. Lo fa ora con il documentario e lo ha fatto con un libro: Io, il Pinocchio di Comencini. Il libro contiene la guida ai luoghi del film e tante foto dei protagonisti, con una prefazione di Cristina Comencini. È tutto così umano questo progetto, nell’epoca degli effetti speciali, che c’e da augurare ad Andrea Balestri un nuovo grande successo. La storia di Pinocchio ha segnato la vita di molti bambini ma nessuno sa come, ha segnato anche quella del regista Luigi Comencini e di Andrea Balestri, il piccolo protagonista dello sceneggiato televisivo del 1972.
(Venerdì 3 Luglio 2009)
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