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Notevole horror francese

Martyrs

Violenza non gratuita ma funzionale alla trama


di Mirko Lomuscio



Atteso da tempo dagli appassionati del genere horror, arriva finalmente in Italia Martyrs, controversa opera francese che molto ha fatto discutere per la sua crudezza nella violenza visiva.
Sopravvissuta alla prigionia forzata che alcuni sconosciuti gli hanno fatto vivere alla tenera età di 10 anni, Lucie (Mylene Jampaoi) dopo essere diventata adulta tornerà a fare i conti col suo passato ed assieme all’amica Anna (Morjana Alaoui) si invischierà in una storia di violenza e sangue che sfocerà nell’assoluta follia.
Ma le conseguenze saranno ben più sorprendenti di quello che potevano sembrare.
Film shock che ormai ha fatto parlare abbastanza sul fattore crudeltà, Martyrs è in assoluto la sorpresa horror degli ultimi tempi, un perfetto meccanismo fatto di momenti cult e indelebili che ben vengono recepiti nella pienezza della scarna trama.
L’operato del regista Pascal Laugier (Saint Ange) è di quelli degni di nota, a partire da uno script con poche falle e molti pregi, che comprende una struttura con un susseguirsi di colpi di scena che vanno a ritroso nella trama.



Difatti ciò che molto affascina in Martyrs è che quello che poteva essere spiegato ad inizio film diventa la fine e viceversa, un modo di raccontare che può spiazzare completamente lo spettatore con l’avanzare della storia, anche il più esigente in materia.
Inoltre è notevole il modo in cui l’esagerata violenza sia qua ben usata, mai in modo gratuito ma bensì esposta al fine di trarne una morale precisa sulla crudeltà umana e sulla sua voglia di scoprire cosa c’è nelle più profonde follie mentali.
Una teoria e un messaggio che vanno controcorrente con i vari torture porno americani, ormai di moda nel nuovo cinema horror americano, come Saw e Hostel.
Bravissime le due protagoniste, impegnate ad una gara di chi da la prova più scioccante, e scioccata, in modo da poter contribuire alla perfetta resa di Martyrs.
Il resto della riuscita va alla perfezione degli effetti speciali, che in fin dei conti non sono molti ma ben dosati, e all’atmosfera malsana che la fotografia riesce a ricreare, un elemento visivo crudo da non sottovalutare.
L’horror francese ormai è quello che più di tutti riesce a dare soddisfazioni agli appassionati del genere, grazie alle sue perfette strutture fatte di colpi di scena e alle atmosfere morbose che il genere richiede.
E Martyrs nella sua assoluta riuscita, come poi l’Alta tensione di Alexandre Aja o l’inedito A l’interieur del duo Bustillo/Maury , è qui a ricordarcelo.

giudizio: * * * 1/2



(Martedì 16 Giugno 2009)


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