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Ha presentato a Roma 'Io e Marilyn'

Leonardo Pieraccioni

Uno dei "cinepanettoni" della prossima stagione


di Oriana Maerini


Roma. "Ormai ho capito cosa voglio fare nella vita: girare un film ogni due anni e fra una pausa e l'altra andare in letargo." Con la sua classica verve da ex cabarettista Leonardo Pieraccioni sintetizza i suoi ritmi lavorativi presentando alla stampa Io e Marilyn, la nuova pellicola che si appresta a girare e che arriverà nelle sale il 18 dicembre. Ma oltre al ritmo il Leonardo nazionale non cambia mai neppure la squadra.
Il film è scritto, come sempre, a quattro mani con Giovanni Veronesi ed interpretato dalla solita brigata composta, tra gli altri, da Massimo Ceccherini e Rocco Papaleo. Io e Marilyn vede come protagonista Gualtiero Marchesi, un riparatore di piscine (Pieraccioni) che dialoga con il fantasma di Marilyn Monroe, la diva delle dive, riportato tra noi per scherzo durante una seduta spiritica tra amici. Ad incarnare quello che è, per antonomasia, uno dei sex-symbol più famosi sarà la sosia di Marilyn più gettonata del momento: Suzie Kennedy, una londinese di trentaduenne anni che interpreta la diva per mestiere.

Com'è nata l'idea del film?
E' nato quasi per scherzo da una bizzarra idea di Veronesi che ho trovato subito molto divertente. Inoltre il fatto che io mi relazioni con Marilyn ripercorre uno dei temi classici dei miei film: il grullo che si invagisce di donne bellissime che non potrà mai avere.

Ha avuto problemi con i diritti per l'immagine di Marilyn?
Si, la produzione ha dovuto acquistare i diritti d'immagine di Marilyn dalla Fondazione Strasberg la quale ha anche dovuto visionare la sceneggiatura che è stata più volte riveduta e corretta.

Nel film ci saranno omaggi al cinema di Marilyn?
No, non ci sono spezzoni dei film intepretati da lei e nessuna immagine della vera Marilyn, neanche nella locandina. In caso contrario sarebbe risultatata un'operazione falsa e posticcia. Inoltre il film si basa sul presupposto che è che Marilyn ad entrare nel mio mondo e non viceversa.



E' vero che ci sarà una scena con 300 comparse?
Si, quella in cui Marilyn compie un incantesimo su Gualtiero: gli dice che le persone morte continuano a vivere per chi le ama e gli fa vedere in piazza duomo a Firenze tutte le generazioni dal 500 ad oggi che sfilano in quel luogo. E' una scena molto impegnativa sul piano produttivo.

Perchè ha scelto proprio Marilyn?
E chi potevo scegliere? Lei è la diva delle dive; l'unica ad avere attorno a sé quell'aura di mito che le attrici di oggi non hanno, un concentrato di bellezza e malinconia che in giro è impossibile da trovare.

Molti sostengono che lei gira sempre lo stesso film...
E' vero! Questo è uno dei più grandi complimenti che mi si possa fare.. Da quindici anni faccio lo stesso film e la gente ha ancora voglia di pagare il biglietto per venire a vederlo! Questo significa che riesco a divertire raccontando molte cose sull'amore, sull'Italia e sugli uomini della mia età.

Con questo film che messaggio vuole dare?
Uso spunti comici per parlare della società di oggi, delle famiglie allargate e dell'omosessualità. Inoltre faccio conoscere la mia vena malinconica, quella che mi fa pensare che le persone scomparse vivano sempre, comunque, nel cuore di chi le ha amate. Non smetterò mai di pensare che il successo de Il ciclone sia dovuto al fatto che l'abbia dedicato ai miei due nonni.

Altri impegni oltre il cinema?
No, in tv ho deciso di non andarci più. Il teatro mi attira ma sono troppo pigno per mettermi a scrivere i testi. Nel cinema ho trovato il mio equilibrio.

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(Mercoledì 3 Giugno 2009)


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