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Al cinema è la Desdemona di Otello, o meglio, di Iago

Laura Chiatti

Uno sguardo algido ma naturalmente ironico


di Elena Nesti


Roma. “Sono pigra, sia nella vita che nel lavoro”. Ha confessato Laura Chiatti durante la conferenza stampa di ieri dove ha presentato, insieme a Nicolas Vaporidis e al resto del giovane cast, “Iago” di Volfgango De Biasi (nelle sale dal 27 febbraio distribuito da Medusa). Pubblica ammenda smentita dai fatti, visto che dopo aver lavorato con registi come Sorrentino (la ricordiamo ne L’amico di Famiglia accanto a Fabrizio Bentivoglio, che ha decretato forse la svolta verso la sua carriera di attrice nel 2005), Francesca Comencini (in A casa nostra – 2006) e Francesco Patierno (Il mattino ha l’oro in bocca – 2008), nei prossimi due mesi reciterà in altre due pellicole, “Il caso dell’infedele Klara” di Roberto Faenza e “Gli amici del bar Margherita” di Pupi Avati. Sembrano ormai lontani gli inizi accanto a Riccardo Scamarcio nella serie televisiva “Compagni di scuola”, o i film “Passo a due” e “Ho voglia di te”, che l’hanno consacrata icona delle pellicole a target adolescenziale. Laura Chiatti, accanto a Cristiana Capotondi e Carolina Crescentini, fa parte delle bionde (o quasi) ormai consolidate rivelazioni della nuova generazione di attori.
Quando le si chiede di fare un raffronto proprio tra il classico partner attoriale Scamarcio e Santamaria e Vaporidis, che la affiancano nell’ultimo film, dice :

Nicolas mi ha dato una forte carica; ama moltissimo il suo lavoro e questo lo trasmette. Dovevamo lavorare insieme tempo fa in Notte prima degli esami ma io ho avuto la conferma per un altro lavoro nello stesso periodo. Ora il destino ha riunito la nostra coppia. Santamaria è molto tecnico, uno che studia e lo ostenta, cosa che mi infastidisce a volte, io sono esattamente l’opposto. Con Riccardo siamo amici da otto anni, trovo sia un attore straordinario che spesso viene male interpretato per il modo di fare particolare che usa giustamente a tutela della sua immagine”.

Laura Chiatti, sbarazzina alla conferenza stampa (foto Ansa)



Come descriveresti l'approccio con questa originale variazione della tragedia di Shakespeare?
“Amo da sempre Shakespeare, anche se ne ho una conoscenza scolastica. Quando ho letto il copione di Iago sono rimasta affascinata, perché mi ricordava sicuramente un film che ho molto amato, Romeo + Giulietta di Baz Luhrmann. Ho avuto un po’ di titubanza che credo sia normale di fronte a un personaggio che ti dà una tale responsabilità. Credo che il film unisca alla freschezza, alla dinamicità dei college-movie la ricercatezza dei film d’autore. E’ interessante anche per il connubio del cinema con il teatro, per i costumi e gli allestimenti”.

In tre aggettivi come lo definiresti?
“Originale, stupefacente, brillante. Se posso aggiungerne un quarto, dico spiazzante. Credo che Iago sia il film che nessuno si aspetta. Ha un sapore, se posso osare, hollywoodiano. Non è un teen movie, non è la classica commedia giovanile. E’ un film a sé. Magari farà da apripista a un nuovo genere cinematografico. E poi… E’ una storia non banale. Non scontata. Ricca di colpi di scena e dal finale imprevedibile. Da vedere.”


Riscrittura pop del personaggio shakespeariano
Iago
Poca Gelosia, tanta Passione, tantissima Ambizione



(Martedì 24 Febbraio 2009)


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