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Ennessimo sequel della pellicola horror per antonomasia

Venerdì 13

Film superfluo che non aggiunge nulla alla serie


di Mirko Lomuscio


La premiata ditta di produttori capitanata dal noto regista Michael Bay (Transormers) colpisce ancora. Ora, dopo aver dato alla luce i remake di classici horror come Non aprite quella porta e Amityville horror, ripropone al pubblico quello che forse è l’emblema della serialità horror anni ’80: Venerdì 13. Una pellicola il cui successo è stato consacrato da una miriade di sequel.
A Crystal Lake si narra una leggenda alquanto inquietante: la storia del maniaco omicida Jason Voorhees (Derek Mears) e della sua defunta madre. Questa storia riecheggia nelle orecchie di quanti campeggiano in quella zona, ma si ostinano ad ignorarla: chiunque entri nel posto con l’intenzione di divertirsi e postare le tende non farà mai ritorno a casa e troverà la morte per mano di Jason.
Starà al giovane Clay Miller (Jared Padalecki), che si è recato a Crystal Lake alla ricerca di sua scomparsa sorella Whitney (Amanda Righetti), affrontare l'assassino a viso aperto.



Dopo averlo mandato all’inferno, nello spazio e fatto lottare con quell’altra sagoma del cinema horror che risponde al nome di Freddy Kruger, il produttore Sean S. Cunningham (Creatura degli abissi) ha pensato bene di rimettere le mani sulla sua creatura e riportarlo agli inizi della saga con un restyling old style.
Ed è così che il Venerdì 13 di Marcuis Nispel (lo stesso regista del già citato Non aprite quella porta anno 2003) cerca di riavviare una serie durata undici capitoli prendendo come spunto le atmosfere e i ritmi dei primi capitoli anni ’80, e lo fa con il notevole supporto della fotografia realizzata dal bravo Daniel Pearl (Pathfinder-La leggenda del guerriero vichingo).
Partendo da un incipit che mette subito fuori gioco il personaggio della Signora Voorhees, l’assassina del prototipo, Venerdì 13 dà largo spazio al noto Jason, qui interpretato dal corpulento Mears (Le colline hanno gli occhi 2), facendolo sbizzarrire in una serie di omicidi ed efferatezze che faranno la gioia di chi ama il cinema horror. La pellicola di Nispel abbonda di nudi femminili gratuiti e fastidiosi colpi di tensione a sonoro sparato, ma il regista sa bene come gestire questo tipo di eccessi. Anche la pochezza di sceneggiatura imbastita dal duo Damian Shannon e Mark Swift (gli stessi di Freddy vs. Jason) risulta essere più una scelta stilistica che un difetto perché, per chi ben conosce questo tipo di film, il genere slasher (termine coniato per horror con maniaco omicida seriale in cerca di vittime) è un tipo di cinema che va trattato più con stile che con bravura.
Forse per un vero fan della serie questo capitolo può rappresentare qualcosa di superfluo perchè nulla di nuovo aggiunge a quanto già visto. Sia la storia della madre di Jason che il modo in cui viene trattato il finale (colpo di scena compreso) sono argomenti che avrebbero meritato molta più attenzione e cura. Ma gli appassionati non si disperino: sicuramente questi dettagli saranno approfonditi nei prossimi sequel!

giudizio: * *

Il trailer del film:

http://www.xister-press-play.com/universal-vpo/Venerdì13HD1080.zip




(Venerdì 13 Febbraio 2009)


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