 Il divo planetario a Roma per presentare "Operazione Valchiria" Tom Cruise "Da bambino giocavo ad uccidere i nazisti"
di Roberto Leggio Roma. Thomas Cruise Mapother IV, alias Tom Cruise, Il divo più potente e pagato di Hollywood, (guadagna più di 15 milioni di dollari a film) è arrivato nella capitale per presentare “Operazione Valchiria” di Bryan Singer, ovvero la storia vera del fallito attentato a Hitler, compiuto da un manipolo di cospiratori dell'esercito nel 1944. Camicia nera su pantaloni grigi e ciuffio spettinato: nonostante le critiche e le polemiche registrate in Germania per il ruolo del colonnello Claus Von Stauffenberg, il fascino Tom scopre che in Italia il appeal non è affatto tramontato, anzi. Centinaia di fans lo hanno assalito per riuscire a strappare un autografo. Ma Tom, oltre al fascino, ha anche bravura da vendere: in questo film è straordinariamente perfetto nel ruolo dell'uomo coraggioso che cerca di uccidere Hitler piazzando una bomba nella "tana del lupo". Questo è un altro tassello nel variegato mosaico dei personaggi che compongono della sua lunga e prestigiosa carriera. Figlio di un ingegnere elettronico di Syracuse (NY), Cruise ha un passato da studente seminarista scapestrato (a quattordici anni aveva già cambiato ben 15 scuole tra gli Usa ed il Canada per i continui trasferimenti della sua famiglia) ma è riuscito a scalare il firmamento di Hollywood fino alle vette più estreme. Debutta sul grande schermo a 19 anni, nel 1981, con “Taps – squilli di rivolta” ed passa dalle fila degli idoli per teenager allo status di vera superstar attraverso scelte generalmente oculate, alternando pellicole populiste (Top Gun, Codice d’onore) a lavori con grandi registi (Oliver Stone in “Nato il 4 luglio”, Martin Scorsese per “Il colore dei soldi” e Coppola con “I ragazzi della 56 strada”). Un mix di interpretazioni che gli regalano un enorme successo di critica e di pubblico.
Come è riuscito ad interpretare contemporaneamente il ruolo di Von Stauffenberg e quello del produttore nella commedia Tropic Tunder? Mi piacciono i ruoli-sfida: quelli grazie ai quali posso crescere come attore. In questo momento mi trovo in una posizione fortunata perché ho la capacità fare i film che voglio girare. Nonostante ciò quando vado sul set non do nulla per scontato e mi dedico molto alla preparazione del film: ogni performance è diversa dalle altre ed è qualcosa di molto personale Devo ammettere che ora affondo il mio mestiere con un entusiasmo per la recitazione ancora maggiore di quando ero a inizio carriera.
E' vero che da bambino giocava ad uccidere i nazisti? Si, li odiavo e giocavamo spesso a ucciderli o a uccidere Hitler. Già allora mi chiedevo perché nessuno aveva mai tentato di assassinarlo. Sono cresciuto con l'idea che ogni tedesco era un nazista perchè a scuolo mi insegnavano così. Questo film mi ha dato l'opportunità di ricredermi: sul set ho letto molti libri sull'argomento ed ho scoperto un'altra verità.

Come mai ha deciso di vestire i panni di un nazista? Non è la prima volta! Ho già interpretato personaggi di dubbia moralità come Dracula in “Intervista con il vampiro” o il maschilista megalomane di “Magnolia”. Scelgo i film non in base alla bontà del personaggio ma a seconda se amo o no la sceneggiatura. Non mi interessa vestire sempre i panni di eroi senza macchia, mi annoierei. Il personaggio di Von Stauffenberg mi ha attratto per e la sua complessità Era un uomo con un forte senso del dovere che amava la sua patria. Già nel 1938 aveva deciso di uccidere Hitler e per questo era stato inviato sul fronte africano in ogni caso per tutta la sua vita è stato accusato di molte cose e negli anni molti storici hanno riscritto la sua vita: è stato sia criticato che esaltato.
Perchè piace tanto alle donne? Perchè le adoro: ammiro la loro bellezza e la loro intelligenza. Le donne sono un dono unico per questa terra forse per questo mi sono sposato varie volte! (ride).Sono stato cresciuto fra le donne: una madre e tre sorelle quindi conosco abbastanza bene l’universo femminile. Ho imparto molto da mia madre che ha cresciuto quattro figli da sola per questo ho sempre amato e rispettato le donne.
Suo figlio Connor ha debuttato come attore nel film di Muccino "Sette Anime", è orgoglioso di lui? Si, l’ho accompagnato io al provino. Stavo entrando in stanza quando Gabriele ci ha intimato di restare fuori. Ho aspettato per quindici minuti poi Gabriele è uscito ed ha detto semplicemente: “è bravo”. Non so se mio figlio vorrà continuare a recitare, questa sarà una sua scelta autonoma ed io non lo influenzerò.
Che ne pensa dell’apertura di Obama verso il mondo islamico? Che sia una cosa giusta e molto importante: siamo popoli con culture diverse ma viviamo tutti sullo stesso pianeta quindi dobbiamo comunicare fra noi. Gli americani devono capire che i mussulmani non sono nostri nemici.

(Venerdì 30 Gennaio 2009)
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