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Prima italiana all'Auditorium Parco della musica di Roma

Helicopter Quartet di Karlheinz Stockhausen

Evento che si svolge nell'ambito del Festival delle Scienze


di Oriana Maerini


Per i cinefili la musica associata agli elicotteri non può essere che la "Cavalcata delle Valkirie di Wagner" inserita nella colonna sonora (insieme al rumore delle eliche) nella celeberrima scena di Apocalypse Now di Francis Ford Coppola. Oltre il cinema c'è, ora, la possibilità di assistere ad un evento veramente straordinario in cui la musica si confonde con l'armonia del rumore delle eliche: un concerto aereo che rappresenta la realizzazione di un sogno.
Domenica 18 gennaio 2009 alle ore 11 presso la Sala Sinopoli dell'Auditorium di Roma accadrà uno spettacolo che nessuno ha mai visto, e udito prima: si esibirà, infatti, l'Helicoper Quartet di Karlheinz Stockhausen. Quattro musicisti (Il quartetto Arditti con Irvine Arditti, Graeme Jennings, Ralf Ehlers, Rohan de Saram) e quattro elicotteri in volo più un tecnico del suono ed uno scienziato daranno vita ad un insieme armonico ardito e mai provato prima.

Il concerto:

Dalle quinte spunta all'improvviso un signore dall'aria sorridente e divertita, Piergiorgio Odifreddi, che inizia parlare di sogni, di cieli, di angeli, degli strani calcoli matematici che si usano per far correre il suono nello spazio. Accanto a lui un uomo con un violino tra le mani, Irving Arditti, parla di archi, di corde, di eliche poi saluta e se ne va. Una telecamera lo segue e poco dopo sul grande schermo che chiude il palcoscenico il pubblico riconosce i giardini pensili dell'Auditorium. Lì, a pochi passi, c'è la sagoma inconfondibile di un elicottero: si apre un portellone e un uomo col violino sale a bordo. Gli altoparlanti della Sala Sinopoli restituiscono il rombo lento di un motore, mentre sullo schermo si disegna l'immagine dell'elicottero che si stacca, lentamente, da terra. Un minuto dopo altri tre elicotteri si uniscono al volo e gli spettatori scoprono, all’improvviso, che a bordo di ciascun elicottero c’è un musicista intento a suonare la sua parte: il “canto” dei due violini, della viola e del violoncello si unisce con il suono dei motori, delle pale, delle nuvole e del vento.
Dopo 21 minuti di musica dal cielo la squadra di “elicotteri musicali” ritorna alla base, ma un elicottero atterrerà nuovamente in Auditorium, riportando il primo violino, insieme al comandante della squadriglia aerea sul palco, per raccontare la straordinaria esperienza di imitare con il suono degli archi e delle pale il linguaggio del cosmo. Una occasione unica e irripetibile.


Il sogno di Karlheinz Stockhausen:

Una notte ho fatto un sogno: vedevo volare in cielo quattro elicotteri, e all’interno di ciascun elicottero c’era un musicista. Un violino, un secondo violino, una viola, un violoncello, insomma un intero quartetto d’archi. Potevo sentire il tremolo di ogni strumento perfettamente accordato con il timbro e il ritmo delle eliche, ma vedevo anche una grande folla seduta in una sala ad ascoltare il suono del quartetto. E poi tante altre persone, riunite in una piazza, a guardare il volo degli elicotteri”. Per la maggior parte del tempo il quartetto suonava così ben amalgamato con il timbro ed il ritmo delle eliche e dei motori degli elicotteri che tutti insieme mi apparivano come un grande cosmico strumento musicale. Al mio risveglio ho avvertito fortemente la sensazione che qualcuno volesse comunicare dal cosmo qualche cosa che mai da solo avrei potuto immaginare. Helikopter Quartett è dedicato a tutti gli astronauti del mondo.




La genesi dello spettacolo:

Il quartetto degli elicotteri è senza dubbio una delle opere più famose di Karlheinz Stockhausen ma anche una delle più complesse da eseguire.
Coinvolgere un quartetto di elicotteri abbinati ad un quartetto d’archi, far diventare musica un battito d’ali sembra essere una follia, ma integrarli come strumenti di una enorme cosmica partitura musicale e visiva sopra i tetti di Roma utilizzando le migliori conoscenze tecniche di trasmissione, solo questo genio indiscusso del XX secolo lo poteva realizzare.
Per la prima volta in Italia, la terza nel mondo, in sintonia a con i desideri del maestro di riprodurre l’opera nei cieli della capitale, la Fondazione Musica per Roma in collaborazione con l’Istituzione Universitaria dei Concerti e la Fondazione Stockhausen presenterà l’evento in occasione della quarta edizione Festival delle Scienze di Roma.
Composto per il Festival di Salisburgo nel 1996, il 18 gennaio alle ore 11 il capolavoro cosmico salirà al cielo per la prima volta in Italia: 4 elicotteri con a bordo i quattro solisti del quartetto Arditti (quartetto considerato il migliore al mondo per la musica del ‘900 e contemporanea) staccheranno l’ombra da terra nei pressi dell’Auditorium Parco della Musica, voleranno sopra la città per toccare il suolo nuovamente dopo 21 minuti e 30 secondi. Le immagini e i suoni scenderanno dal cielo in terra grazie ad un sofisticatissimo sistema di trasmissioni audio/video e rivivranno all’interno della Sala Sinopoli attraverso un enorme schermo ed una preziosa parzializzazione atta a ricreare il particolare ambiente acustico, curato da Alvise Vidolin, regista del suono tra i più apprezzati al mondo.

La sfida:

La vera e propria sfida cosmica ha, come sempre nelle favole, un magico inizio: maggio 2006 Stockhausen invitato al Parco della Musica per una delle sue ultime creazioni commissionatagli dalla Fondazione Musica per Roma, al termine di un applauditissimo concerto, propose di pensare assieme una nuova esecuzione di questo suo sogno. Le difficoltà per cui questa opera ha avuto solo due esecuzioni su un totale di 35 previste sono dovute a diversi motivi. Anzitutto la novità di un concerto aereo, la concezione di un meccanismo perfetto in aria, la sua totale proiezione a terra pone enormi problemi: traffico aereo e tutto ciò che ne comporta in una grande città, ponti di comunicazione audio/video di perfetta affidabilità, enorme sincronia tra i musicisti nel suonare separati in un ambiente non certo consono ad un concerto, preparazione specifica dei piloti, scelta degli elicotteri (essi stessi da pensare come strumenti aggiunti ai quattro elicotteri) costituzione di uno staff di esperti con competenza e sinergia ben al di fuori di una normale esperienza di volo o di un concerto.

Informazioni: 06 80241281





(Mercoledì 14 Gennaio 2009)


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