 Iniziate le riprese in Calabria del film di Aurelio Grimaldi L'ultimo re Una riduzione contemporanea da “Le Troiane” di Seneca
di red. Sono iniziate ieri le riprese del film, “L’ultimo re”, una riduzione contemporanea da “Le Troiane” di Seneca diretto da Aurelio Grimaldi. Il è prodotto da Ars Millennia Cinema di Isabel Russinova e Rodolfo Martinelli e si avvale un di un notevole cast artistico e tecnico fra cui Moni Ovadia (Agamennone) e Isabel Russinova (Andromaca) Al centro della storia c'è la figura mitica di Andromaca ma il film fa convivere situazioni e sentimenti di straordinaria contemporaneità, mettendo in luce i contrasti di razza, religione, cultura e civiltà. Anche in questa vicenda la guerra, scatenata come sempre per motivi economici, dimostra la sua inutilità. Una storia che purtroppo non ha tempo e che incatena da sempre l’uomo nei suoi macabri ingranaggi. La donna è sicuramente al centro del progetto, pronta a sottolineare, come è proprio lei, ad essere, in guerra, vittima ed eroina al tempo stesso: offesa dallo stupro, dalla violenza, colpita nei beni più profondi: la perdita dei figli, mariti, padri, madri, pronta ad affrontare ogni difficoltà, ogni peso, ogni situazione, anche in battaglia, anche con la rinuncia, con la morte. A rappresentare la parte maschile, il contrappeso, l’opposto, ecco l’eroe della guerra, del viaggio, dell’ignoto, simbolo dell’astuzia: Ulisse, personaggio reso immortale da Omero, e poi riconsegnato mille volte agli onori dell’“indelebile” ai più grandi drammaturghi di ogni tempo. Oltre ad Andromaca, le figure femminili sono: Artemide, personalità androgina per eccellenza, dea della caccia, delle “belve” che sceglie di stare dalla parte delle troiane. La nutrice, fedele ed accorata donna, madre, sorella, amica capace di capire, rinunciare, consigliare… Il negativo è rappresentato da Pirro, il figlio di Achille, personaggio molto lontano dalle prodezze del padre Una delle scelte è di far risaltare la forza dell’idioma originario, in alcuni momenti, il greco antico risuona non come eco di un tempo andato, ma come una lingua contemporanea assolutamente in linea con lo stile “reportage” in un “tempo senza tempo” di tutta la storia. La tragedia e i suoi personaggi, che si muovono in un contesto di assoluta modernità, dimostrano l’eternità delle vicende legate all’umanità condannate a rincorrersi senza mai risolversi. Ars Millennia Cinema intende proporre, quindi, il progetto al pubblico internazionale, offrendo la possibilità di seguire una grande tragedia dell’antichità, visitata in una versione contemporanea, senza alterare però il contesto storico originale.
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(Martedì 13 Gennaio 2009)
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