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![]() Terza edizione dedicata a Paolo Virzì Cine e Chianti Tutto o quasi sul regista livornese di Roberto Leggio ![]() Il cinema è come il vino. Più invecchia, più è buono. Il senso della manifestazione “Cine e Chianti”, la rassegna cinematografica in programma nel suggestivo spazio di Villa Chigi a Castelnuovo Berardenga, è tutta qua. Giunta alla sua terza edizione, ha però dalla sua la scelta “politica” di dare risalto (e perché no dato che ci troviamo nel cuore del Chianti Senese) al cinema toscano D.O.C., o meglio ancora come “Chianti Comanda”. Le passate edizioni avevano passato in rassegna i fratelli Taviani e Mario Monicelli. Due modi di fare cinema. Due modi di mostrare come si può raccontare l'Italia (e non solo) attraverso il dramma (i Taviani) e la commedia (Monicelli). Su questa linea quest'anno si è puntato su Paolo Virzì. Livornese d.o.c., regista spartiacque della nuova generazione, forse uno dei pochi eredi della commedia all'italiana. Pur non essendo un autore prolifico, la manifestazione ha permesso di proiettare sul grande schermo i suoi film principali, dagli esordi con “La bella vita” del 1994, agli altri lavori che si sono succeduti nel corso degli anni (OvoSodo, tanto per citarne uno dei più rappresentativi), fino all'ultimo successo “Tutta la vita davanti” uscito la scorsa primavera. Un excursus, abbastanza consistente, per meglio comprendere il suo cinema, amaro, dolce e sottilmente caustico. ![]()
(Venerdì 18 Luglio 2008) |
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