 Intelligente metafora sull’importanza di rimanere sempre sé stessi 14 anni vergine Opera prima del regista Christian Charles
di Francesco Lomuscio Sarà vero che essere sé stesso funziona alla grande se sei un grande, non se sei uno sfigato? Ci risponde il regista Christian Charles (The concert for New York city) con il suo primo lungometraggio di finzione: Full of it, annunciato per l’Italia con l’esilarante titolo Sam lo sfigato raccontaballe, ma distribuito in sala con il poco appropriato 14 anni vergine, forse al fine di riallacciarsi al successo 40 anni vergine (2005) di Judd Apatow. Ne è protagonista il giovane Sam Leonard, magistralmente interpretato da Ryan Pinkston (Missione 3-D: Game over), il quale, deriso e preso in giro da tutti al primo giorno di liceo, finisce dallo psicologo della scuola che, assurdamente, gli consiglia di mentire perché i vincenti mentono sempre e, di conseguenza, i bugiardi vincono sempre.

E si comincia a ridere non poco dal momento in cui tutte le balle raccontate dal ragazzo per sentirsi importante agli occhi degli altri, con tanto di Carmen Electra dislessica (!!!), iniziano inaspettatamente a prendere vita, mentre una nutrita colonna sonora fa da commento al tutto, con la mitica Sloop John B dei Beach boys a fare da tema portante. Nel cast anche Teri Polo (Ti presento i miei), Kate Mara (Shooter) e John Carroll Lynch (Zodiac), per un’intelligente metafora sull’importanza di rimanere sempre sé stessi che, in epoca di bullismo ed eccessive manie di protagonismo dei giovani e giovanissimi, finisce per rivelarsi, tra una risata e l’altra, una non poco utile lezione su celluloide.
giudizio: * *

(Mercoledì 18 Giugno 2008)
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