 Commedia godibile, ma poco convincente di Daniel Waters Tutti i numeri del sesso Ritorno sul grande schermo di Winona Ryder
di Mirko Lomuscio Dark comedy diretta da Daniel Waters - sceneggiatore di film come Hudson Hawk-Il mago del furto e Batman-Il ritorno - Tutti i numeri del sesso è un film godibile quanto bizzarro che ha dalla sua una folle trama dai risvolti demenziali. Roderick Blank (Simon Baker) è un aitante uomo d’affari ormai prossimo al matrimonio. Questo fino a quando non gli arriva una misteriosa e-mail: una lista di 101 nomi di donne, tra le quali le ragazze con cui Rod ha fatto sesso e, cosa ancor più assurda, quelle con cui lo farà. A questo punto le nozze imminenti vanno a monte e il nostro passerà il resto delle sue giornate a cercare i nomi sulla lista e a vericarne l'esattezza quando incontra una donna. Inizia per lui un momento di intensa frenesia essuale. Ma nel frattempo una strana donna, soprannominata Death Nell (Winona Ryder) compiendo una serie di delitti (in realtà non li uccide ma li fa entrare in coma con una droga) ai danni degli uomini che adesca con il suo richiamo sessuale. Ogni scena del crimine viene contraddistinta da una frase poetica scritta sui muri. Ad un certo punto i destini di Rod e Nell sembrano che siano costretti ad incrociarsi e le conseguenze saranno fatali per entrambi. Waters è ben noto per la sua irriverenza e il suo cattivo gusto nel raccontare storie d’amore, cosa che si era accinto di fare anche nella sua opera prima registica Maial campers-Porcelloni in campeggio, e questo fa di lui uno sceneggiatore a suo modo originale che riesce a creare una serie di gag notevoli.

Ma quello che in questo Tutti i numeri del sesso si guadagna in scrittura lo si perde in ritmo e narratività, mostrando che il regista in alcuni casi si prende troppo sul serio e allunga la storia con frasi filosofiche che magari poco o nulla c’entra col resto della trama. Situazioni come quella della nonna morta o l’incidente della ragazza Miranda sono puro "Waters style" e strappano ben volentieri un sorriso di pancia portando alla mente un certo politicamente scorretto degno dei Farrelly bros. Se il film si fosse sorretto su questa linea allora si potrebbe dire che di difetti ce ne sono ben pochi. Comunque sia la suddetta opera rimane una commedia godibile che tra il Michael Davis di 100 ragazze e il Michael Lehman di 40 giorni 40 notti riesce ad intrattenere, sfoggiando una serie di bellezze mozzafiato contrapposte alla demenziale assurdità della storia. Ben in parte il protagonista Baker (La terra dei morti viventi) che gioca a fare il playboy sfoggiando un’ adeguata ironia nelle situazioni più comiche. Invece la Ryder (Edward mani di forbice), con la sua parte di dark virago assassina di uomini con la poesia nel cuore, ricorda molto i primi personaggi che la portarono al successo in film come Beetlejuice-Spiritello porcello e Schegge di follia, quest’ultimo, fatalità, scritto da Waters stesso.
giudizio: * *

(Mercoledì 12 Marzo 2008)
Home Archivio  |