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![]() Nel libro di Ivo Mej le dinamiche mediatiche di un dramma nazionale Moro rapito! Personaggi. Testimonianze. Fatti. La forza dell'informazione in una vicenda epocale di Roberto Leggio ![]() “Questa mattina abbiamo sequetrato il Presidente della Democrazia Cristiana, Moro, ed eliminato la sua guardia del corpo, teste di cuio di Cossiga. Seguirà comunicato, firmato Brigate Rosse”. Con questo brevissimo comunicato, rilasciato all'ANSA alle ore 10.10 del 16 Marzo 1978, iniziarono i cinquantacinque giorni di prigionia di Aldo Moro, finito nel sangue in Via Caetani il 9 Maggio di quello stesso anno. Fu un momento epocale per la Repubblica Italiana, a livello sociale, politico e soprattutto per l'informazione. Nel giorno del sequestro, vennero ridisegnate tutte le metodologie del giornalismo nel nostro Paese, in quanto per la prima volta nella storia della televisione italiana, la “finestra è aperta” sul mondo di notizie che si affastellano una sull'altra nell'incertezza della verità. Ivo Mej, giornalista, con il suo libro Moro Rapito!, che esce in libreria in concomitanza del trentennale del rapimento dello statista, , mette in luce come i media fecero da eco alla notizia, descrivendo la “telecronaca” di quelle ore di angoscia e di incertezza. Ma anche sottoliena la rappresentazione del gigantesco psicodramma collettivo che coinvolse tutti i media (e di conseguenza gli spettatori), in un tempo quasi “immediato”.
(Martedì 11 Marzo 2008) |
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