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Esordio alla regia dello scrittore Eric-Emmanuel Schmitt

Lezioni di felicità

Campione d'incassi in Francia è una deliziosa commedia che fa sognare


di Oriana Maerini


Lezioni di felicità (titolo originale ‘Odette Toulemonde’) è una commedia gradevolissima che riporta alla mente il realismo magico di Il favoloso mondo di Amelie o, per citare un classico, di Miracolo a Milano di Vittorio de Sica. Il film narra la vicenda di Odette Toulemonde, una bella quarantenne, commessa di un grande magazzino, che vive una vita banale e non avrebbe nessun motivo per essere felice, eppure lo é. Ovvero lo è diventata dopo aver letto i libri di Balthazar Balsan, uno scrittore famoso ma frustrato perchè la critica ha bollato i suoi romanzi come opere di basso livello. I loro destini sono destinati ad incrociarsi quando Odette consegna a Balthazar una lettera di ammirazione dove gli esprime la sua gratidudine ed il suo inesauribile ottimismo. Lo scrittore in crisi trova, quindi, nel mondo di Odette un rifiugio dove ritrovare la felicità perduta. Tratto dall'omonimo libro del celebre romanziere e drammaturgo belga Eric-Emmanuel Schmitt (autore tra gli altri di "monsieur Ibrahim e i fiori del Corano"), che ne cura anche la regia e la sceneggiatura, Lezioni di felicità parte da uno spunto autobiografico. Anche Schmitt, come il protagonista del film, ha incontrato una goffa ammiratrice che gli ha consegnato una lettera che lo ha colpito per l'intensità dei sentimenti. Ma al di là della commedia romantica e leggera, la pellicola è soprattutto una critica ad una certa elitè culturale parigina (ma potrebbe essere ovunque), dall’intellettualità altezzosa che snobba la semplicità della letteratura popolare senza riconoscerle alcun pregio. Dai colori pastello e dagli inserti magici del film si capisce che il neo-cineasta ha voluto omaggiare il fantastico mondo di Walt Disney con richiami molto espliciti. Molto azzeccata, inoltre, la scelta della protagonista: una Catherine Frot incarna meravigliosamente un personaggio naïf non privo però di notevole fascino e sensualità.



Schmitt sceglie, poi, di accompagnare le immagini con le canzoni di Josephine Baker (in cui la protagonista si identifica con la frase "io sono nera dentro") e dalla colonna sonora del nostro talentuoso Nicola Piovani. E' chiaro, quindi, che il regista ha voluto rendere omaggio anche ad un certo cinema francese che rievoca la Parigi degli anni ‘40.
Lezioni di felicità insomma è un film per tutti: una pellicola che fa sognare, diverte e lancia un messaggio che nella società odierna sembriamo aver dimenticato. Per essere felcici non servono i soldi e il successo ma occorre, soprattutto, possedere l'affetto degli altri, avere qualcuno te ci voglia davvero bene e che ci accetti come siamo, con i notri difetti e le nostre debolezze.
E se tutto questo vi sembra una favola irrealizzabile allora non vi resta che andare al cinema per viverla fino in fondo.

giudizio: * *



(Giovedì 6 Marzo 2008)


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