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Brutto film di fantascienza diretto da Doug Liman

Jumper

Nonostante l'idea interessante del teletrasporto


di Oriana Maerini


Da Doug Liman, regista di The Bourne Identity, Swingers e Mr. e Mrs. Smith ci aspettavamo di meglio anche perchè, sulla carta, l'idea di un film di fanscienza che si basa sul concetto del teletrasporto era davvero intrigante. La trama narra di un bel ragazzo problematico che risponde al nome di David Rice (Hayden Christensen) che un bel giorno, per caso, scopre di possedere il "talento" straordinario di poter saltare da un luogo all'altro della terra. David è uno Jumper ovvero un individuo che può teletrasportarsi da posto all'altro, da New York alla vetta dell'Everest passando dalle Piramidi, senza colpo ferire. Il ragazzo sfrutta questa capacità per rapinare banche e vive felice fino a quando non incappa in una banda di cacciatori di jumper che vogliono elimare tutti questi superdotati.
Nonostante annoveri tutti gli elementi classici di un film cult appositamente confezionato per adolescenti: attori giovani e carini, colonna sonora dominata da ritmi elettro-rock ed effetti speciali strabilianti, Jumper risulta essere un prodotto noioso dalla sviluppo narrativo confuso e per nulla emozionante. Bilancio poco esaltante soprattutto per il regista che ha definito la realizzazione della pellicola come "la maggiore sfida creativa della mia carriera".


A dispetto delle sue velleità innovative, la pellicola risulta essere un mix fra "X-Men" e "Higlander". Non la salva neppure l'interpretazione di un attore del calibro di Samuel L. Jackson che, nel ruolo di capo della squadra anti-jumper, appare ridicolo sia nel look (capelli platinati ed impermiabile bianco alla Matrix) che nell'aderenza al ruolo (dovrebbe risultare un salvatore dell'umanitò ma in realtà è un killer che uccide a sangue freddo i giovani saltatori.)
L'unica cosa che agli amanti della fantascienza potrebbe risultare apprezzabile è il mix di effetti speciali all'avanguardia e classiche performace di audaci stuntmen che riesce a creare scene sensazionali. Per realizzarlo Liman si è circondato di una squadra di prim'ordine fra cui il supervisore degli effetti visivi Joel Hynek (premio oscar per "Al di là dei sogni" e realizzatore degli effetti innovativi di Matrix). Con queste tecniche innovative il film riesce a mostrare l'effetto dei salti non più solo dal piano oggettivo, ma come appare realmente dalla prospettiva dei Jumper mostrando i personaggi che saltano realmente dentro i muri o si catapultano da un punto all'altro della terra. Questo, secondo le intenzioni del regista, avrebbe dovuto incentivare il pubblico a partecipare ai viaggio dei Jumpers.
Sarà? A chi scrive ha provocato solo sbadigli.

giudizio: *

La ragazza del "teletrasportato"
Rachel Bilson
Nel film Jumper



(Venerdì 29 Febbraio 2008)


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