 Un autoironico Dustin Hoffman nei panni del mago Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie Ottimo film di Natale uscito in ritardo
di Samuele Luciano Come suggerisce lo stesso titolo, i protagonisti di questa storia sono due: il venditore di giocattoli Edward Magorium (Dustin Hoffman) e il suo negozio. Mr. Magorium è un vecchietto arzillo (sulla carta avrebbe 243 anni suonati) che ha addirittura fornito i giocattoli a Napoleone in persona, e che oggi percorre il viale del tramonto dal suo vecchio negozio/casa in Canada. La bottega delle meraviglie avverte che sta per perdere il suo compagno di giochi storico e forse rimarrà sola per sempre: i giocattoli cominciano ad annerirsi, i muri si irritano (peculiare l’idea di mostrare la collera delle pareti attraverso una crescente muffa). Al serafico Magorium non rimane che chiedere a Molly, la sua giovane commessa, di prendere il suo posto, se non altro per continuare a dare vita al luogo più autenticamente magico che i bambini conoscano. Il film dell’esordiente Zach Helm era nel cassetto da anni: il regista ha cominciato a scriverlo quando ancora sbarcava il lunario con lavoretti part-time tra i quali anche quello di commesso presso un negozio di giocattoli. Del resto la figura della commessa, interpretata da Natalie Portman è quella più complessa e forse autobiografica. Molly è l’artista che cerca la propria strada (è una pianista dalle grandi potenzialità, ma non riesce a comporre un brano suo da anni). Sarà grazie all’esperienza con Mr. Magorium che la ragazza troverà il coraggio di puntare su se stessa.

Il film di Helm (già sceneggiatore dell’interessante “Vero come la Finzione”) è una favola semplice e limpida, adatta soprattutto ai bambini, che avrebbero potuto apprezzarlo molto più del sopravvalutato “La Bussola d’oro” come film di Natale, ma che inspiegabilmente la distribuzione italiana farà uscire nelle sale a fine gennaio. Mah.... L’idea chiave del film sta nel fatto che la fantasia è capace di riscrivere la realtà, al punto da sostituirsi ad essa, cosa che fanno proprio i bambini quando parlano coi loro giocattoli e li animano. Col personaggio del contabile poi, Helm sembra voler aggiunge che a gli uomini esclusivamente ‘coi piedi per terra’ sono come giocattoli abbandonati a se stessi e all’incontrovertibile silenzio della loro disillusione. Ma forse qualche bambino ancora fiducioso in questo giocattolo potrà riportarlo in vita grazie alla giocosità. Autoironico Dustin Hoffman, nei confronti dell’età che avanza e della morte, dà corpo e anima ad un personaggio bizzarro quanto romantico, anche se dalla pettinatura e l’accento richiama un po’ troppo quello dello spot che gira recentemente in Italia. Per i nostalgici dei telefilm anni ‘70/’80 c’è una sorpresa: la parte del razionalissimo contabile del negozio è affidata Jason Bateman, vi ricordate “il mio amico Ricky” e il fratellino di Laura Ingalls de “La casa nella prateria?”
giudizio:* *

(Martedì 22 Gennaio 2008)
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