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![]() Un film che merita di essere visto per la sua analisi sociale La signorina Effe Ultima fatica di Wilma Labate di Claudio Montatori Applausi e qualche fischio alla fine della proiezione per la stampa del bel film di Wilma Labate, “La signorina Effe”, una pellicola che è destinata a farsi amare o detestare per le corde che fa vibrare. Siamo nel 1980, durante le agitazioni sindacali alla Fiat (la signorina del titolo), un anno di svolta non solo per gli operai di quella fabbrica ma per tutta la società italiana. Emma (Valeria Solarino) è una laureanda in matematica che lavora alla Fiat e ha una relazione con Silvio (Fabrizio Gifuni), un ingegnere, quadro dirigente nella stessa azienda. Durante la proclamazione di uno sciopero però l’incontro-scontro con Sergio (Filippo Timi), un operaio sindacalista del quale finisce per innamorarsi, metterà in crisi sia la sua relazione che i rapporti con la sua famiglia. Il padre ex operaio Fiat vedeva in quel legame la possibilità di una emancipazione sociale sulla quale tutti i familiari contavano. Fin qui la sintesi della trama che sta in superficie.
(Giovedì 17 Gennaio 2008) |
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