 A Roma per presentare il film "Riparo" Maria De Medeiros Domani in veste di cantante all'Auditorium Parco della Musica
di Oriana Maerini  Roma. In Francia, suo paese d’adozione, è una star. Da noi ha ricevuto la candidatura ai David di Donatello come miglior attrice protagonista per la splendida interpretazione di Eleonora Pimentel De Fonseca, artista aristocratica di origine portoghese che vive nella Napoli stretta fra i moti rivoluzionari, ne “Il resto di niente, il film di Antonietta De Lillo. Ora, a quattro anni di distanza, l’attrice portoghese Maria De Medeiros, figlia d’arte dell'attore e compositore António Victorino D'Almeida (vera e propria leggenda artistica portoghese) torna a lavorare in un film italiano. Lo fa con Riparo, secondo lungometraggio pluripremiato del talentuoso Marco Simon Puccioni (Quello che cerchi). In questa pellicola Maria sbalordisce e commuove non solo per la sua recitazione autentica ma anche per il suo fascino e la sua versatilità. Il bellissimo volto incorniciato da un caschetto di capelli neri s'illumina quando l'attrice parla anche della sua esperienza come cantante. Pochi sanno, infatti, che Maria, che ha debuttato, a soli 17 anni, nel film Silvestre di João Cesar Monteiro, e che ha recitato negli States, accanto ad Uma Thurman in Henry & June (1990) e con Quentin Tarantino per l'hard boiled-capolavoro Pulp Fiction (1994), è anche regista e interprete di canzoni d'autore. Domani sera l’attrice debutterà all’Auditorium di Roma in veste di interprete musicale in concerto dove proporrà le canzoni del suo cd dal titolo “A little more blue”. Lo stesso di una canzone di Caetano Veloso perché il disco rappresenta un omaggio agli autori brasiliani come Chico Buarque, Caetano Veloso, Gilberto Gil che la De Medeiros ascoltava in Portogallo durante la sua adolescenza e mentre il Brasile scoppiava la repressione. Tra i brani celebri in programma domani ci saranno: Joana Francesa, Acorda Amor, Samba de Orly, O seu amor Eu te amo, O que será. Così, in attesa di rivederla sugli schermi italiani, il prossimo 18 gennaio nel film Riparo, con il quale si è guadagnata il premio come miglior attrice europea del SNGCI, gli estimatori di questa virtuosa interprete potranno ascoltarla in una veste insolita ma a lei congeniale perché è la stessa Maria ad affermare: “Mi considero un’attrice cantante e adoro cantare le canzoni degli autori brasiliani che ho sempre amato. Inoltre ho cantato anche sul grande schermo nel film "La musica più triste del mondo" di Guy Muddin , una sorta di melò musicale dove recitavo al fianco di Isabella Rossellini”.
Parliamo di Riparo. Perché ha accettato di recitare in questo film? All’inizio non mi sentivo adatta. Quando il regista è venuto a Parigi per farmi leggere la sceneggiatura, non credevo di poter essere io l'interprete: ero troppo distante dalla gente del Friuli dove era ambientata la pellicola. Poi, ho lavorato molto sull'italiano e sull'accento, e mi sono identificata nel personaggio di Anna che sentivo vicino. Ho amato i molteplici livelli della storia: il triangolo amoroso che mi ricorda Love Streams di Cassavetes.
Riparo può essere considerato un film politico? Si, noi tendiamo a dimenticare che esistono relazione di potere nel rapporto amoroso che assumono una natura politica. In questo senso 'Riparo' può essere considerato un film politico. Inoltre c'è una critica alla borghesia ed aspetto pasoliniano che coivolge la classe operaia e il ragazzo di strada interpretato da Anis. Anna, il mio personaggio è come una metafora della generosità e dei buoni sentimenti che l'Europa può spendere nei confronti del Sud del mondo. Questo film per me è stato un vero regalo perchè non capita molto spesso di recitare in una pellicola così complessa.

Una scena del film "Riparo"
Lei è anche regista. Questo l’aiuta nella recitazione? Si, conoscere i meccanismi della regia mi fa gioire di più della mia professione di attrice. Capisco che non devo intervenire troppo nell’universo del regista ma appoggiare la sua creatività.
Com’è stato recitare in questo set composto da nazionalità diverse? E’ stato molto bello lavorare al fianco di persone di paesi diversi come Antonia Liskova che è slovacca o Mounir Ouadi che è tunisino. Quest’ultimo, pur non essendo un attore protagonista, ha dimostrato sul set di avere un incredibile talento naturale. Insieme abbiamo affrontato le scene più complesse del film senza problemi.
Vive in Francia da molti anni, che ne pensa della politica di Nicolas Sarkozy? In Francia esiste una politica culturale dell’appartenenza alla nazione molto forte messa in atto dai socialisti. Anch’io come molti altri artisti abbiamo scelto questo paese per vivere proprio perché apprezziamo l’interesse verso la cultura. Ora temo che questa difesa sia in pericolo e sono preoccupata per il futuro. Ma è pur vero che in Francia un film come Riparo, in cui i tre protagonisti non sono italiani, probabilmente non si sarebbe mai potuto realizzare: questo è il rovescio della medaglia della difesa dell'identità nazionale cinema francese.
(Giovedì 10 Gennaio 2008)
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