 Il Leone d'oro di Ang Lee sugli schermi italiani Lussuria Atmosfere erotiche e spy story firmate da un maestro
di Oriana Maerini  Ang Lee con Lussuria - secondo Leone d'oro dopo quello conquistato con I segreti di Brokeback Mountain - è riuscito a far lievitare le 28 pagine del racconto di Eileen Chang in un film di 156 minuti zeppo di citazioni cinematografiche (Notorius di Hitchcock per segnalarne una) e scene con posizioni kamasutresche di notevole estetica cinematografica. Quest'ultima risente in modo molto positivo delle soffuse atmosfere e delle calibrate ricostruzioni d'ambiente della Shanghai degli anni 40 occupata dall'esercito giapponese. Il regista sembrerebbe ispirarsi agli autori orientali esperti nel genere (quali Wong Kar Wai e Stanley Quan) ma il suo codice estetico è di indubbio valore e denota una cifra personale. La trama narra le vicende di Wong Chia Chi, una giovane studentessa universitaria che entra a far parte di un gruppo della resistenza cinese all'occupazione nemica. Il loro obiettivo è uccidere Yee, un potente e spietato collaborazionista (Tony Leung) e la ragazza viene usata come esca per introdursi nella sua casa e diventarne l'amante. Ma fra la ragione e il sentimento prevale il secondo e la Mata Hari dagli occhi a mandorla diventa vittima del suo stesso gioco.

La trama non è certo originale e ricorda molto da vicino quella del recente "Black Book" di Verhoeven, diverso solo per le coordinate geografiche (lì eravamo nella Germania nazista, qui nella Cina occupata). Oltre all'ottima regia la pellicola risente di un'apprezzabile interpretazione degli attori, fra i quali spicca quella della giovane attrice Tang Wei, che recita il ruolo della spia divenuta amante per onore della causa e che si mostra senza pudicizia in scene erotiche di intensa passionalità. Ma proprio queste sequenze che alla mostra veneziana hanno fatto gridare allo scandalo appaiono, invece, ad un occhio meno superficiale, come altamente poetiche ed essenziali per spiegare l'irredimibile lussuria dei sensi. Una costruzione scenica quella di Lee ammirevole perchè sempre in bilico tra estetismo e nichilismo. A causa delle scene erotiche il film ha subito ingiusti tagli censori: è stato bloccato in Cina, tagliato in America, vietato ai minori di 14 anni in Italia. La trappola in cui possono cadere gli spettatori è proprio quella di focalizzare il clou del film solo in quei sette minuti di sesso violento ed esplicito tra i due protagonisti. A Pechino il film è stato tagliato per quasi trenta minuti ma gli spezzoni incriminati sono stati "sistenati" dallo stesso Ang Lee e Lussuria è stato un successo. E la potenza mediatica della settima arte ha creato persino un fenomeno turistico: alcune agenzie di viaggio organizzavano brevi gite "di piacere" a Taiwan con visione del film senza censura! Anche se non siamo ai livelli de La tigre e il dragone il maestro taiwanese rientrato in patria, dopo qualche anno negli Usa, riesce ad imbastire un avvincente thriller erotico di spionaggio che indaga nei sentimenti nascosti nel cuore di una donna con una sublime poetica ed uno stile inconfondibile.
giudizio: * * *

(Sabato 5 Gennaio 2008)
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